Quando arrivò l'accoglienza non fu delle più calorose, a causa di quei chili in più, quei capelli lunghi e quell'andatura particolare. Però bastarono dribbling e slalom per rendersi conto che da queste parti era giunto un campioncino. Non troppo disciplinato, ma di quelli che quella maglia l'avrebbe cucita addosso riportando agli occhi le movenze di un altro argentino. Con lui in campo la squadra azzurra aveva uno sprint in più. I suoi furono gli anni d'oro del Napoli di Mazzarri e dei tre tenori, quelli del ritorno in Champions e delle vittorie isperate in quella competizione. Le strade poi si sono divise con il suo volo a Parigi, ma quel filo rosso tra Napoli e il Pocho non si è mai spezzato. Lo testimonia lo striscione esposto dai tifosi azzurri al Maradona nella sfida contro la Salernitana.
Quel ragazzo è diventato uomo, ha fatto il giro del mondo e ha deciso di appendere le scarpette al chiodo forse troppo presto. Negli anni ha raccontato di aver scelto di godersi la vita, ma in questo momento Ezequiel sta vivendo un periodo difficile. Dall'Argentina arrivano notizie contrastanti, si è parlato di alcol, droga ricoveri in terapia intensiva. Ma il suo avvocato ha rassicurato sul fatto che non si tratti di nulla di tutto ciò. Il Pocho ha l'ipomania, un disturbo cronico dell'umore, che proverà a curare in queste settimane grazie al supporto dei medici con la speranza che il suo sorriso contagioso torni a risplendere il prima possibile. Intanto da quest'altra parte del mondo, un popolo che ama particolarmente gli manda tutto il calore possibile. In attesa di ritrovarsi magari in città o al Maradona per sentire il supporto dei suoi tifosi, calpestare il campo che lo ha reso grande. E perché no, riabbracciare Mazzarri, che lo ha coccolato come un figlio, aiutandolo a diventare il giocatore che tutti conoscono. Forza Pocho!
Petagna sigla il primo gol con il Cagliari, Elmas debutta con il Lipsia. Ancelotti vince la Supercoppa
—Dopo la parentesi dedicata al Pocho, altri ex in questo weekend sono meritevoli di menzione. Il primo è Andrea Petagna che domenica contro il Bologna ha siglato la sua prima rete con la maglia del Cagliari. Un gol che ha ristabilito la parità prima dell'autorete di Calafiori che ha regalato ai sardi i tre punti. Anche Elmas ha vissuto un fine settimana speciale debuttando con la maglia del Lipsia in Bundesliga, il macedone è entrato all'88' minuto non potendo aiutare la sua squadra a trovare il pareggio. Un debutto amaro per lui che spera di poter continuare diversamente la sua avventura tedesca. Sorride, invece, Ancelotti che alza l'ennesimo trofeo della sua carriera e sulla panchina del Real Madrid. I blancos, infatti, hanno vinto la finale della Supercoppa spagnola contro il Barcellona 4 a 1 grazie alla splendida tripletta di Vinicius e alla rete di Rodrygo. Per re Carlo si tratta del 27esimo trofeo alzato al cielo nella sua carriera come tecnico incrementando così il suo record personale.
A cura di Sara Ghezzi
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