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Domenica alle 15.00 al Maradona si affrontano Napoli e Verona, un vero e proprio amarcord per due club rivali per lo scudetto negli Anni 80, con gli azzurri che si aggiudicarono due tricolori nel 1987 e 1990 e gli scaligeri quello del 1985. La squadra di Osvaldo Bagnoli compì un vero e proprio miracolo in quella stagione, vincendo il campionato con quattro lunghezze sull'altra sorpresa Torino.
Era il 20 ottobre 1985, il Verona si presenta al San Paolo con lo scudetto cucito sul petto per la prima volta nella sua storia. Il club guidato da Ferlaino si preparava a diventare grande e nel 1985/86 faceva le prove tecniche di scudetto, che sarebbe arrivato per la prima volta nella stagione successiva. Infatti, il direttore generale azzurro Italo Allodi spese ben 11 miliardi di lire per gli acquisti di Claudio Garella (proprio dal club scaligero campione d'Italia), Massimo Filardi, Alessandro Renica, Eraldo Pecci, Bruno Giordano più il prestito di Ruben Buriani (sfortunatissimo, giocò solo cinque partite a causa della rottura di tibia e perone). Era la settima giornata del campionato 1985/86 e la Juve era già in fuga. Sei vittorie su sei per la Vecchia Signora, che costrinsero subito le inseguitrici a fare gli straordinari. Il Napoli per non perdere il passo dei bianconeri avrebbe dovuto battere gli scaligeri campioni d'Italia. E così fu. Una delle prestazioni più imponenti del Napoli di Ottavio Bianchi negli Anni 80. Gli azzurri si portano in vantaggio con un gol di rapina di Giordano dopo 21 minuti. I partenopei attaccano, ma nella prima frazione di gioco non sfondano. Nella ripresa, però, arriva il raddoppio con Bagni al 3° minuto. Gli uomini di Bianchi non si scompongono nemmeno dopo gli infortuni occorsi a Giordano e Filardi tra il 52° e il 55°, che costringe il tecnico a terminare subito le sostituzioni a suo favore inserendo i giovani Carannante e Caffarelli. Infatti, al 58° arriva un gol che ancora oggi viene rivisto in loop in tv e in streaming su internet. Maradona prende palla dai 40 metri, la palla rimbalza quel tanto che basta per far attivare il suo genio. Vede Giuliani (per ironia della sorte suo compagno di squadra, in seguito, al Napoli) fuori dalla porta e scaglia un pallonetto col suo sinistro magico che bacia il palo alla destra del portiere scaligero, adagiandosi in rete. È il 3-0 del Napoli. Scoppia il delirio sugli spalti (ancora senza la tettoia costruita per i Mondiali 1990) gremiti all'inverosimile al San Paolo. Al 70° il Verona ha l'occasione per riaprire il match, ma per Turchetta non è giornata. Dopo aver fallito da due passi il gol del possibile 1-1 nel primo tempo, sbaglia anche il penalty del 3-1, grazie a un Garella davvero insuperabile. All'83° e all'85° prima Bertoni e poi Pecci chiudono la pratica. Un 5-0 storico per il Napoli inflitto al Verona scudettato. A fine stagione il Napoli concluse al terzo posto, tornando in Coppa Uefa dopo quattro stagioni, mentre il Verona scudettato chiuse in modo anonimo al decimo posto.
A cura di Domenico D'Ausilio
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