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Quando Schwoch incantò il San Paolo e ribaltò l’andata di Coppa Italia con la Salernitana

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Dopo il 2-0 dell'Arechi, gli azzurri al San Paolo ribaltarono il risultato con un secco 3-0 nella Coppa Italia 1999/2000
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Sabato alle 15.00 al Maradona andrà in scena l'ottavo derby tra Napoli e Salernitana in Serie A (esclusi i due del campionato 1945-1946 non a girone unico). Gli azzurri non hanno mai perso contro i granata nella massima serie: né in casa e né in trasferta. È stato il primo derby campano nella storia della Serie A, infatti il primo si è disputato nella stagione 1947/48, seguito poi da quello con l'Avellino e infine con il Benevento. Solo gli irpini sono riusciti a strappare la vittoria contro gli azzurri in Serie A. Tantissimi sono stati i derby anche in Coppa Italia. Addirittura, il derby campano, dopo la retrocessione di entrambe le squadre nel 1948 e il ritorno del Napoli in Serie A nel 1950, non si è disputato per ben 32 anni. Nella Coppa Italia 1982/83 gli azzurri sbancarono lo stadio Vestuti grazie ad un rigore di Ferrario.

Napoli-Salernitana 1999, il 3-0 al San Paolo che ribaltò i granata in Coppa Italia

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Nella stagione 1999/2000, entrambe le formazioni militavano in Serie B. Il Napoli allenato da Novellino era pronto al secondo campionato cadetto di fila, mentre la Salernitana era appena retrocessa dopo il primo campionato di A disputato dopo 50 anni. C'era voglia di grande calcio in Campania e il girone 6 della Coppa Italia 1999/2000 metteva di fronte proprio le due corregionali, il Como e la Fermana, appena promossa in B per la prima volta nella storia. Il girone si mise subito malissimo per gli azzurri che furono sconfitti senz'appello all'Arechi per 2-0 e, dopo due vittorie e un pareggio per parte, si arrivò alla penultima giornata con il match di ritorno al San Paolo. La Salernitana aveva 10 punti, mentre il Napoli 7. In caso di arrivo a pari punti, la discriminante erano gli scontri diretti, dunque, gli azzurri avrebbero dovuto vincere 3-0 per ribaltare il risultato dell'andata ed essere padroni del proprio destino nell'ultima partita a Como. L'idolo di quel Napoli era Stefan Schwoch, che trascinò gli azzurri in Serie A in quella stagione con ben 22 reti. Era dai tempi di Vojak, negli anni 30, che un azzurro non segnava tutti quei gol in un anno. E anche in quel match riuscì a metterci lo zampino. Gli azzurri furono sicuramente aiutati nella loro titanica impresa di rimontare i due gol dell'andata dall'espulsione di Archetti al 21°. Infatti i partenopei andarono in gol con Lucenti al 39°, piacevole sorpresa il centrocampista in quella stagione, e proprio con Schwoch nei minuti di recupero della prima frazione di gioco. Il 2-0 poteva anche bastare alla Salernitana, visto che la differenza reti generale sorrideva ai granata, e quindi gli azzurri nella ripresa si riversarono in avanti alla ricerca del terzo gol che arrivò 67° con l'inesauribile tornante Turrini, uno degli azzurri che ha sempre sudato la maglia in quegli anni difficili. Gli azzurri, quindi, raggiunsero in classifica i granata, ma per completare l'opera avrebbero dovuto vincere a Como, o almeno fare lo stesso risultato della Salernitana. I partenopei riuscirono ad espugnare il capoluogo lariano grazie a Spadino Robbiati e Miceli, che a 8 minuti dalla fine firmò il nuovo sorpasso dopo il pareggio di De Zerbi, che per ironia della sorte avrebbe vestito la maglia del nuovo Napoli di De Laurentiis qualche anno dopo. Gli azzurri al secondo turno eliminarono il Bari, all'epoca in Serie A, e furono eliminati agli ottavi dalla Juve. Un big match che mancava da due anni e che preannunciava il ritorno in A del Napoli di Novellino.


A cura di Domenico D'Ausilio

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