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Vince la noia (e la paura): la “malinconia” di un Napoli innocuo per Gollini

Giovanni Ibello

Partita tattica doveva essere… partita tattica è stata. Questo non era un segreto alla vigilia del match di Coppa Italia tra Napoli e Atalanta, ma – siamo franchi – la resa è andata oltre ogni legittima aspettativa. Entrambe le...

Partita tattica doveva essere... partita tattica è stata. Questo non era un segreto alla vigilia del match di Coppa Italia tra Napoli e Atalanta, ma - siamo franchi - la resa è andata oltre ogni legittima aspettativa. Entrambe le squadre avevano motivi validi per temere l'avversario. L'Atalanta fa paura, ha iniziato il 2021 con ben altro piglio rispetto a una prima sonnolenta fase di stagione. Il Napoli invece, pur essendo in chiara difficoltà (Gattuso resta a rischio), è pur sempre la squadra che lo scorso 17 ottobre ha rifilato alla dea 4 gol in 45 minuti.

Napoli Atalanta, in foto: Diego Demme (sostituito al 67' per infortunio)

Venendo alla cronaca del match, il primo tempo è un monologo dei bergamaschi. Come anticipato nel nostro focus prepartita (lo trovi nel video allegato a quest'articolo), l'Atalanta attacca il Napoli nella sua metà campo e gioca il pallone lì dove è possibile far male. Gli azzurri provano a reagire in ripartenza, ma sembrano andare a sbattere contro un muro nerazzurro.

Siamo al minuto 22. Palla in verticale di Muriel per Pessina: quest’ultimo calcia ma Ospina esce e intercetta con i piedi. Sulla ribattuta si fionda Freuler ma Di Lorenzo fa scudo con il corpo; la sfera finisce di nuovo tra i piedi di Freuler che ritenta: palla sul fondo e Napoli salvo per un pelo. Sette minuti più tardi, uno-due micidiale Toloi-Pessina: il difensore riceve palla davanti ad Ospina, ma il tiro ciabattato con l'esterno del piede si spegne fuori. Napoli ancora graziato.

A due minuti dal "rompete le righe", Politano scarica su Di Lorenzo che in corsa la mette dietro per Demme: l'ex Lipisa si esibisce in un controllo a seguire, se la porta sul destro e calcia in porta. Il tiro però è svirgolato. Questo sarà l'unico sussulto dei partenopei per tutto il corso della gara.

Nella seconda frazione di gioco, la prima vera occasione è sempre dei nerazzurri. Al quarto d'ora della ripresa Maehle, sugli sviluppi di un rapido scambio con l'ispirato Muriel, lancia se stesso verso la porta di Ospina. Koulibaly in estirada salva e mette in angolo. Zapata era liberissimo in area. Al minuto 71' Toloi svirgola nel ventre dell'area napoletana. Si divora un gol monumentale.

Non si registrano altri grandi sussulti. In definitiva, al di là del risultato finale (che nelle valutazioni tecniche conta fino a un certo punto), si può dire che il calcio "identitario" dell'Atalanta ha avuto la meglio rispetto a un Napoli che non è mai sembrato in grado di poter impostare il suo gioco. Gianni Brera, forse la firma più autorevole del giornalismo sportivo italiano, distingueva tra squadra "maschia" e squadra "femmina". Ecco, l'Atalanta stasera ha fatto la voce grossa, anche se poi - a conti fatti - non ha trovato la via del gol.