Il Napoli va all'assalto dell'Inter capolista di Lukaku e Conte, cercando di interrompere la lunga striscia di successi consecutivi dei nerazzurri (ben 11). Chi temere maggiormente tra i meneghini? Scelta ardua. Basta vedere l'undici probabile di Conte. Ma tra i tanti c'è il pericolo maggiore, lo spauracchio per eccellenza dell'intera serie A: Romelu Lukaku.
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LO SPAURACCHIO – Lukaku è l’attaccante più decisivo del campionato: come fermarlo?
Il Napoli va all'assalto dell'Inter capolista di Lukaku e Conte, cercando di interrompere la lunga striscia di successi consecutivi dei nerazzurri (ben 11)
Inter, Lukaku è l'uomo in più
L'attaccante belga non è solo un finalizzatore. Chi pensa che sia temibile solo perché ha messo a segno 21 reti in 29 presenze quest'anno in serie A, è meglio cambiare discorso. Lukaku è temibile per tutta un'altra serie di ragione e solo infine l'essere un bomber infallibile. Forse non basterebbero dieci articoli per sintetizzare le sue qualità ma proviamo ad essere sintetici. Uomo squadra come pochi, fa sempre la scelta giusta per i compagni. Grande assist-man, fin qui nove passaggi vincenti realizzati. Un fisico imponente unito ad una corsa pazzesca e ad una tecnica sopraffina. Non è solo grande, grosso e potente. Ma anche scattante, agile e tecnico. In altre parole siamo di fronte al giocatore più decisivo della serie A, lo dicono i numeri. Dati statistici non opinioni. Con buona pace di Cristiano Ronaldo e compagnia.
Come fermarlo
Chiaro che un giocatore del genere non può essere fermato sfidandolo nell'uno contro uno, basta vedere alcuni suoi spunti durante le gare. Come gioca, come fa salire la squadra, come si conquista spazi, le palle gol offerte ai compagni. Non bisognerà perdere il confronto diretto, Koulibaly ha sicuramente i numeri per marcarlo e cercare di offuscarne la stella. Limitarlo, perché annullarlo sembra impossibile. Non dargli modo di essere offensivo, d'altronde lo stesso belga ha spesso sofferto i duelli contro il senegalese. E magari raddoppiare le marcature. A patto di non prestare il fianco agli altri nove giocatori di movimento nerazzurri.
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