Insigne torna Lorenzo il Magnifico. Cavani matador in Argentina con una tripletta

Chi ama non dimentica e a Napoli questa affermazione corrisponde alla verità. Chi ha indossato l’azzurro rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi che con un velo di malinconia guardano le gesta con i nuovi colori addosso. Per tale motivo questa rubrica vuole mantenere aggiornati i nostri lettori sui vari ex Napoli che continuano a farsi valere in giro per il mondo.

Insigne torna Lorenzo il Magnifico. Cavani matador in Argentina con una tripletta

Lorenzo Insigne sta vivendo dei mesi complicati ma contro il New England Revolution è tornato ad essere il Magnifico. L'ex capitano azzurro ha regalato la vittoria al Toronto con un gol da capogiro. Era da tempo che l'attaccante non si rendeva protagonista di una serata così risultando determinante. Proprio la scorsa settimana il suo tecnico aveva parlato del suo impiego sottolineando come sia sua intenzione gestirlo come accadeva al Napoli in modo da poterlo avere sempre al meglio come l'altra notte. Un gol che gli darà fiducia per provare ad essere il talento ammirato in Europa con la maglia dei partenopei.

Anche un ex azzurro dopo settimane di difficoltà con voci insistenti di magia oscura che si accanita su di lui ha indossato nuovamente i panni del Matador siglando una splendida tripletta con il suo Boca Juniors contro il Belgrano. Si tratta di Edinson Cavani che con tre gol per la prima volta si è fatto vedere in versione stellare come quando faceva ammattire le difese europee. Come nel caso di Insigne, anche per l'uruguaiano si tratta di un riscatto dopo settimane complicate con la speranza che possa iniziare per lui una seconda vita calcistica a 37 anni, ma senza la minima voglia di appendere le scarpette al chiodo.

Ancelotti furioso contro l'arbitro dopo il grave errore contro il Valencia

Il Real Madrid di Ancelotti ha vissuto una serata particolare contro il Valencia. Prima il doppio svantaggio recuperato da un Vinicius versione stellare, poi il 3 a 2 di Bellingham non convalidato a causa del fischio finale dell'arbitro arrivato troppo presto. Infatti, il direttore di gara non ha aspettato la fine dell'azione d'attacco madridista facendo infuriare i giocatori in campo, ma anche Re Carlo che ha lasciato il suo aplomb perdendosi in proteste e raccontando di essersi trovato a vivere qualcosa di ignoto per lui e per diversi giocatori.

A cura di Sara Ghezzi

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