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Antonio Conte è finalmente il nuovo tecnico del Napoli, dopo un corteggiamento iniziato a novembre scorso con l'esonero di Rudi Garcia. Ma il lieto fine si è concretizzato dopo otto mesi. Il tecnico leccese torna in panchina dopo l'ultima esperienza al Tottenham, in Premier League, conclusasi nel marzo 2023 con la risoluzione consensuale del contratto a causa dei risultati non soddisfacenti degli Spurs in campo nazionale e continentale. Dopo sedici anni, dunque, Antonio Conte torna ad allenare al Sud Italia dopo l'esperienza di un anno e mezzo al Bari tra gennaio 2008 e giugno 2009, culminata con la promozione in Serie A del club pugliese, in quella Serie B dove la sua carriera da allenatore è iniziata all'Arezzo nell'estate 2006, quella della vittoria post Mondiale e della cadetteria più forte di sempre, grazie alla presenza della Juve (retrocessa d'ufficio per i fatti di Calciopoli), del Napoli (promosso dalla C1 dopo due anni d'inferno post fallimento), di Genoa e Bologna (vincitrici di scudetti), appunto Bari e di altre grandi formazioni che hanno militato in Serie A.
Antonio Conte viene ingaggiato dall'Arezzo come allenatore nell'estate 2006, dopo l'esperienza come vice di Gigi De Canio al Siena in Serie A, chiusa con la salvezza. Il compito del neo tecnico azzurro non è semplice, visto che i toscani partono con una penalizzazione di 6 punti a causa dei fatti di Calciopoli. L'allenatore salentino non parte bene: quattro pareggi in altrettanti match, segnando un solo gol con Floro Flores in casa nell'1-1 contro il Mantova. Da segnalare anche il pareggio casalingo contro il Napoli, a reti bianche, nell'infrasettimanale della terza giornata. Alla nona giornata arriva addirittura l'esonero per Conte dopo la sconfitta contro a Cesena per 2-0, lasciando mestamente l'Arezzo all'ultimo posto ancora a -1, senza aver ancora annullato la penalizzazione, e senza alcuna vittoria.
Curiosamente, Antonio Conte viene sostituito da un altro tecnico che in futuro avrebbe allenato il Napoli: Maurizio Sarri. Le cose non migliorano con il tecnico toscano che non riesce a schiodare l'Arezzo dall'ultimo posto, ma ottiene un prestigioso pareggio per 2-2 a Napoli con gol di Volpato in pieno recupero che fa perdere la testa della classifica agli azzurri a favore della Juve. Anche Sarri viene esonerato e il 13 marzo 2007 viene richiamato Conte, con la squadra ultima a dieci punti dalla zona play-out. Stavolta, però, il cambio sortisce i suoi effetti con il tecnico salentino che sfiora l'impresa salvezza. Conte vince ben sei partite consecutive riportando l'Arezzo al terzultimo posto a un solo punto dalla zona play-out. Alla 39esima giornata non può nulla contro la corazzata Juve in casa (1-5), alla 40esima va a vincere clamorosamente in casa del Rimini lanciato verso i play-off (0-2), riportandosi a un punto dai play-out. Alla penultima giornata va in scena lo scontro salvezza in casa contro il Modena, ma non va oltre il pareggio a reti bianche e il distacco dalla quartultima resta invariato. Nell'ultimo turno l'Arezzo fa il proprio dovere battendo il Treviso fuori casa (1-3) salendo a quota 45, ma la beffa è atroce. Il Verona batte il Bari 4-2, assicurandosi i play-out con 48 punti, mentre lo Spezia batte clamorosamente la Juve a Torino con il gol del definitivo 2-3 di Padoin (futuro bianconero) al 90esimo che fa salire i liguri a quota 46, i quali si salveranno battendo gli scaligeri al play-out. Senza la succitata penalizzazione, l'Arezzo avrebbe concluso il campionato cadetto con 51 punti che sarebbero valsi una tranquilla salvezza all'11° posto. Questa impresa sfiorata è poi valsa la chiamata del Bari nella stagione successiva, rampa di lancio verso i grandi successi prima al Siena e poi alla Juve.
A cura di Domenico D'Ausilio
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