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Granada-Napoli in cifre: il rapporto shock tra “valzer dei passaggini” e sterilità offensiva

Nel nostro consueto focus pre-gara (clicca qui per riguardare la preview del match) abbiamo, nostro malgrado, fotografato in anticipo i principali pericoli di Granada-Napoli. Questo il sunto del nostro intervento: gli azzurri avrebbero dovuto...

Giovanni Ibello

Nel nostro consueto focus pre-gara (clicca qui per riguardare la preview del match) abbiamo, nostro malgrado, fotografato in anticipo i principali pericoli di Granada-Napoli. Questo il sunto del nostro intervento: gli azzurri avrebbero dovuto prestare maggiore attenzione ai cross alti dall'out di destra (molti dei gol segnati dal Granada in questa stagione sono arrivati così), all'abilità negli inserimenti del giovane Herrera, alle ripartenze dei rojiblancos e a quel possesso palla "demoniaco" che ogni volta sembra ipnotizzare e gettare i nostri ragazzi nel più totale sconforto.

Granada Napoli, la partita in cifre

 Yangel Herrera (Photo by David Ramos/Getty Images)

Il Napoli non può traccheggiare col pallone in direzione della della sua stessa porta: è questo il nodo gordiano di una formazione che continua a vivere di alti e bassi, di fugaci vertigini e virulente amnesie. Il Granada, pur reduce da una sola vittoria nelle precedenti sette gare, si è fatto trovare pronto all'appuntamento del Nuevo Los Carmenes. Uno due shock e tutti a casa.

Non c'è molto altro da aggiungere in effetti. I rojiblancos hanno un'identità ben precisa. Consegnano il pallino del gioco agli avversari e quando c'è da attaccare non scoprono il fianco: innescano la prima punta con lanci lunghi per poi mordere alto sulle seconde palle. In altre parole, alla luce di una simile predisposizione, il" valzer orizzontale" del Napoli ha premiato - senza troppi affanni - i ragazzi di Martinez. Non chiedevano altro.

I numeri corroborano questo concetto: il Napoli ha di fatto tirato solo una volta in porta, senza considerare che la conclusione centrale, ciabattata, di Osimhen al minuto 85' non avrebbe mai impensierito il portiere. Più in generale, i ragazzi di Gattuso si sono affacciati solo 44 volte nell'area rivale su 97 timidissime sortite d'attacco. Un dato che stride clamorosamente con i 583 passaggi completati nell'arco dei 90 minuti (con uno score simile il "buco" in avanti è più che palese). Per intenderci, il rapporto tra l'estenuante mole di "passaggini rugbistici" e la contestuale sterilità della regia offensiva evidenzia la principale lacuna di questa squadra.

In foto Di Lorenzo, non una grande partita la sua al Los Carmenes

 getty

L'altro evidente problema su cui dover lavorare in serenità (il "dramma" infortuni rende ogni considerazione di più ampio respiro assolutamente velleitaria) sta nella comunicazione tra i reparti. Come ha evidenziato peraltro il nostro tattico, mister Bruno Conte, in ambo i gol del Granada c'è un buco sull'out di destra.

Di Lorenzo stringe sull’uomo più vicino lasciando vacante la sua zona di pertinenza: peccato che vi sia un altro uomo alle sue spalle, Herrera, che insacca senza problemi. Se Di Lorenzo ha sbagliato a perdersi l'attaccante, Maksimovic e Rrahamani - evidenzia Conte - hanno occupato la medesima zona di campo, prendendo in consegna lo stesso uomo. Anche questo è un tema su cui dover lavorare.

a cura di Giovanni Ibello

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