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BOLOGNA, ITALY - SEPTEMBER 24: Rudi Garcia, Head Coach of Napoli, looks on prior to the Serie A TIM match between Bologna FC and SSC Napoli at Stadio Renato Dall'Ara on September 24, 2023 in Bologna, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)
Napoli pensa al futuro, e relega Garcia - che oggi tornerà a Castel Volturno - ad un passato che ha fretta di dimenticare: come farà l'allenatore a lavorare con una squadra che non gli appartiene più, che non gli è mai appartenuta per davvero?
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "È la sfiducia, è l’inizio della fine. Assomiglia all’introduzione di un esonero, sembrano due gocce d’acqua, ed è il progetto di un mondo parallelo dove sta nascendo un altro Napoli senza di lui. Sì, l’idea è quella e dipende da Conte. Ma poi c’è la realtà sul pianeta Terra e un aereo che oggi atterrerà a Capodichino proveniente da Nizza: a bordo ci sarà Rudi fino a nuova comunicazione, fino a prova contraria. Puntuale, in tempo per presentarsi al centro sportivo di Castel Volturno a dirigere la ripresa della preparazione della squadra dopo i (tormentati) giorni di riposo concessi all’indomani della disfatta con la Fiorentina (...) Lo ha abbandonato il pubblico e ieri De Laurentiis ha offerto frutta, biscotti e amaro.
E con la squadra, beh, non ci sarà neanche chissà quale occasione di chiacchierare tra Saggi: sono tutti o quasi in nazionale; sono undici in totale gli assenti giustificati alla ripresa e c’è anche Anguissa infortunato. Una ripresa fantasma perfettamente intonata al tenore dei colori del rapporto che in questo momento c’è tra Garcia e il Napoli: la storia è brutta assai, non c’è che dire, anche perché è strettamente connessa alle scelte altrui. Di Aurelio e di Conte (...) Non sarà facile oggi e neanche domani, da delegittimato in pubblico, se anche Antonio dovesse declinare e il casting-autunnale dovesse fermarsi. Ci vogliono spalle larghe - e Rudi ha dichiarato di averle - e poi ci vorrebbero risultati. Cioè vittorie a Verona in campionato e a Berlino in Champions tanto per cominciare, e poi sorrisi, nuova leggerezza e rigenerato entusiasmo in uno spogliatoio agitato e a volte anche angosciato".
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