Stasera alle 20.45 va in scena Napoli-Lazio, valida per la 25a giornata di serie A. Il lanciatissimo Napoli di Spalletti proveniente da 8 vittorie di fila e da 19 nelle ultime 20 contro la Lazio dell'ex Sarri a caccia della Champions. Al "Maradona" si promette spettacolo. Andiamo a vedere il focus sui biancocelesti.
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FOCUS AVVERSARIO – Napoli-Lazio, Sarri rincorre la Champions. Ma il suo passato è un tabù
Napoli-Lazio, Champions miracolo o realtà? L'analisi sui biancocelesti
Champions sì o Champions no? Questo è il dilemma che da settimane si aleggia su Formello e dintorni. La società (Lotito e Tare) sbandierano l'obiettivo ai quattro venti, Sarri ci va cauto e parla di miracolosportivo. Chi ha ragione? Probabilmente la verità sta nel mezzo. La Lazio è la sesta squadra per monte ingaggi del campionato e da sempre è protagonista di troppi alti e bassi. Ma con la Juve penalizzata, una Roma troppo discontinua, idem le milanesi, non si può non provarci. I capitolini hanno ottime individualità ma quello che da sempre è il problema atavico di questo club è la coperta troppo corta. Fortissima negli undici, debolissima in panchina. E questo alla lunga lo paghi. Certo se è in giornata la Lazio è capace di far male e vincere contro chiunque: chiedere al Milan o all'Inter, giusto per farsi un'idea.
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Oltre a questi problemi che sembrano essere decennali, c'è quello relativo all'annata. Una Lazio che non ruba l'occhio, che di quel sarrismodella Treccani ha davvero poco se non il possesso palla e i passaggi nello stretto. Squadra poco spettacolare che spesso bada più a non prenderle che a darle. A vedere la Lazio giocare si può restare delusi e schiacciare un pisolino: alla faccia del sarrismo. Di contro, però, questa squadra ha un'ottima resilienza e fase difensiva. Attualmente è la seconda in serie A, dietro solo al Napoli. Difficile scardinare la difesa capitolina, votata prima a contenere rispetto un passato recente (vedi l'anno scorso) che diceva il contrario. Se la scardini però...la Lazio non vince! Infatti, tranne due gare ad inizio campionato con Bologna e Inter, ogni qualvolta che la Lazio ha subito gol non è riuscita poi a vincere la partita. Quando clean sheet fa rima con tre punti.
Precedenti, probabile, pericoli
Immobile e compagni provengono da un buon periodo in cui hanno battuto Salernitana e Sampdoria in campionato, approdando anche agli ottavi di Conference League (martedì l'andata contro l'AZ). Più in generale hanno perso solo contro l'Atalanta nell'ultimo mese e mezzo. L'involuzione però è dato dai soli 6 gol realizzati in 8 partite (dopo il poker al Milan) e da una forma precaria per alcuni suoi big come Immobile e Milinkovic su tutti. I due maggiori pericoli sono anche quelli con le polveri più bagnate. Restano comunque gli spauracchi insieme a Luis Alberto. Occhio anche a Felipe Anderson e Zaccagni, per un 4-3-3 classico. I precedenti, in terra campana, sorridono di gran lunga ai partenopei: 34 vittorie (5 di fila) a 11 con 24 pareggi. Tabù per la Lazio, tabù anche per Sarri che da quando ha lasciato Napoli non ha mai vinto contro la sua ex squadra (tranne il primo confronto quando era alla Juve ma non era presente in panchina per malattia). Ha sempre perso nel capoluogo campano e con la Lazio (3 KO su 3 sfide).
(4-3-3) - Provedel; Marusic, Patric, Romagnoli, Hysaj; Luis Alberto, Cataldi, Milinkovic-Savic; Zaccagni, Immobile, Felipe Anderson. All.: Sarri
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