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Quando il Napoli perse con la Fiorentina e Maradona disse: “Giochiamo contro tutti…”

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Celebre il parallelismo con un altro match disputato sempre il 4 gennaio, ma 36 anni dopo: quello di San Siro contro l'Inter
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Alle 20.45 il Napoli sarà ospite della Fiorentina allo stadio Artemio Franchi, penultimo match della stagione azzurra. È un match che non rievoca bei ricordi nei cuori dei tifosi partenopei, come quello del 2018 quando il Napoli fu sconfitto senz'appello dalla Viola per 3-0, grazie ad un tripletta del CholitoSimeone - che per ironia della sorte è stato uno dei protagonisti dello scudetto conquistato nella scorsa stagione - e fu estromesso definitivamente dalla corsa al Tricolore 2017/18. Oggi il match fra le due squadre vale un posto in Conference League. La Viola può addirittura ambire all'Europa League se dovesse battere l'Olympiakos in finale di Conference, lasciando così il via libera per le coppe europee anche alla nona classificata di Serie A.

Amarcord Fiorentina-Napoli 1987, quando Maradona disse: "Giochiamo contro tutti…"

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Era la penultima giornata del campionato 1986/87, il 4 gennaio 1987 il Napoli arrivava al Franchi da capolista con 2 punti di vantaggio sull'Inter e imbattuto. Celebre il parallelismo con un altro match disputato sempre il 4 gennaio, ma 36 anni dopo: quello di San Siro contro l'Inter in cui gli azzurri arrivavano da capolista e imbattuti in campionato. I tifosi azzurri vedevano di buon occhio la sconfitta contro i nerazzurri per motivi scaramantici e per ripercorrere il percorso fatto nel 1987 per poter vincere il terzo scudetto. La sconfitta è arrivata sia nel 1987 che nel 2023 e in entrambe le occasioni è arrivato anche il Tricolore. I tifosi del Napoli salutarono il ritorno in campo di Antognoni con uno striscione di auguri, dopo i tremendi infortuni. Galanterie di altri tempi. Il match si mise subito male per gli azzurri che furono colpiti dopo 6 minuti dall'ex Ramon Diaz. Al 25° minuto Antognoni"ricambiò" i saluti dei tifosi azzurri, segnando su punizione "bucando" la barriera da sotto: il "coccodrillo" non era ancora stato inventato (mossa che serve per respingere eventuali conclusioni rasoterra sotto la stessa barriera facendo sdraiare un calciatore dietro la barriera). Un uno-due micidiale che avrebbe steso chiunque, ma non quel Napoli che reagì accorciando le distanze con Maradona al 50° dopo che il portiere di casa Landucci parasse l'impossibile. Poi entrò in scena l'arbitro Lanese che negò due rigori solari agli azzurri e poco prima l'inizio dei minuti di recupero segnò Monelli, che trovò un gol "maradoniano" da 60 metri, approfittando della posizione avanzata di Garella, disperatamente lanciato in attacco per trovare la rete del pareggio. A fine partita ai microfoni della Rai ci fu la celebre intervista di Maradona che puntò il dito contro il "Palazzo" e la classe arbitrale per i due rigori non assegnati: "Oggi abbiamo capito che stiamo giocando contro tutti quanti, oggi il Napoli giocava contro tutti. Non c'era solo la Fiorentina contro di noi". Una frase che è suonata più che attuale nel 2018, grazie all'arbitraggio horror di Orsato che favorì la Juve nella corsa scudetto contro il Napoli.


A cura di Domenico D'Ausilio

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