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Fernandez, ritiro con un trofeo! Ospina re di Colombia. Ancelotti “Record Man” del Madrid

Alex Iozzi
Il racconto delle gesta di sportivi che, almeno una volta in carriera, hanno difeso i colori azzurri

"Chi ama non dimentica": un motto che, rapportato alla gente di Napoli, vale il doppio. Così come i "forestieri" che abbandonano la città, anche i nativi della fu Partenope fanno fatica a lasciarsi alle spalle qualunque individuo che, nel bene o nel male, abbia fatto parte della storia azzurra. Per tale ragione, grazie a questa rubrica, la redazione di CalcioNapoli1926.it si impegna a mantenere informata la tifoseria campana in merito alle gesta di coloro il cui destino, almeno una volta nel passato, si è incrociato con quello della Società Sportiva Calcio Napoli.

Federico Fernandez appende gli scarpini al chiodo. Ospina (ancora) sul tetto di Colombia. Settimana di Coppa in Francia. Luperto e Pavoletti sprofondano nel baratro

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Per la quarta settimana consecutiva, la copertina della rubrica prende il volto dell'America Latina, tra trionfi che rimarranno scolpiti nella leggenda e (tante) lacrime virili. Da un lato vi è la gioia di David Ospina, che nove giorni dopo la conquista della Copa Colombia in seguito alla vittoria nella doppia sfida con l'America De Cali, si laurea, con indosso i colori dell'Atletico Nacional, campione del torneo di Clausura della Categoria Primera A (prima lega del sistema calcistico targato "Los Cafeteros"): 1-1 all'andata, 2-0 al ritorno ed esame Deportas Tolima superato a pieni voti. Dall'altro invece, parallelamente al 17° successo nella storia del campionato colombiano in 80 anni di vita de Los Puros Criollos, Federico Fernandez dice addio al calcio giocato in maniera poetica: il suo Estudiantes batte con un netto 0-3 il Velez Sarsfield in finale del Trofeo de Campeones de la Liga Profesional (l'equivalente della Supercoppa, ma in terra albiceleste) diventando, per la prima volta, "Supercampione" d'Argentina.

Da Santiago del Estero saliamo sul primo aereo in partenza per la Francia, laddove c'è una grande quantità di carne messa a cuocere sul fuoco da analizzare, frutto della disputa dei trentaduesimi di finale della Coupe de France. Passano al turno successivo, ma col brivido, Paris Saint-Germain e Nizza, squadre in cui militano rispettivamente Fabian Ruiz e Tanguy Ndombele (autore dell'unica rete siglata da Les Aiglons nella serata di sabato 21 dicembre 2024). Due partite fotocopia: 1-1 al termine dei tempi regolamentari, sospiro di sollievo con la lotteria dei rigori che sorride ad entrambe le formazioni contro Lens ed Union sportive des club du Cortenais (club proveniente dal Campionato National 3, la sesta divisione del calcio francese). Uscita positiva anche per Leo Skiri Ostigard (oggi sotto contratto col Rennes) e Roberto De Zerbi (a cui è attualmente affidata la guida tecnica dell'Olympique Marsiglia): 1-4 rifilato al Bordeaux da Les Rouges et Noire, 0-4 incassato dal Saint-Etienne contro Les Phoceens e accesso ai sedicesimi di finale della competizione per ambedue gli ex Napoli. Perfido, infine, il destino di Hamed Junior Traoré e di Nikola Maksimovic: assenti per gli impegni di coppa (uno poiché diffidato, l'altro perché non convocato), le due vecchie conoscenze azzurre hanno assistito da casa alle umiliazioni patite dai propri team, ovvero Auxerre e Montpellier, contro Union Sportive du Littoral de Dunkerque (società che compete in Ligue 2) e Le Puy Foot 43 Auvergne (compagine militante nello Championnat National 2, la quarta serie transalpina). Sconfitta di misura, pari ad uni 0-1, per l'AJA, pesante batosta con un tondo 4-0 per Le Petit Chelil.

Non se la passano tanto meglio (tutt'altro) Sebastiano Luperto e Leonardo Pavoletti in Sardegna, più precisamente in quel di Cagliari. Compagni di squadra all'interno dell'organico allenato da mister Nicola, nel giro di soli cinque giorni vengono prima eliminati, con una disfatta difficile da dimenticare, ossia un 4-0 (con zero possibilità di rimettere in piedi l'incontro), per mano della Juventus di Thiago Motta, per poi seguire con la perdita dello "scontro salvezza" disputata nella domenica pomeriggio da poco passata agli archivi col Venezia. 2-1 l'esito conclusivo della battaglia: Francesco Zampano (nel primo tempo) e Marin Sverko (nella ripresa) rendono vana la marcatura rossoblù firmata proprio "Leonardo Pavoletti". Un tonfo che non permette ai sardi di evadere dalla zona retrocessione, inchiodati al terzultimo posto della classifica a quota 14 punti.


Dalla C di Chiriches alla Y di Younes: sette storie (in ordine alfabetico) di sette calciatori ex Napoli

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Come settimana scorsa, rimangono calciatori, stavolta cinque, di cinque campionati diversi e, di conseguenza, cinque storie differenti da narrare, rigorosamente in ordine alfabetico. C come Chiriches, che aiuta il fu Steaua Bucarest ad agganciare, grazie ad uno 0-2 rifilato al Politehnica Iasi, l'FC Universitatea Cluj in vetta alla Liga I a quota 37 punti. Non solo, nonostante la debacle inflittagli (sempre col medesimo risultato), in data mercoledì 18 dicembre 2024, dall'U Craiova, l'FSCB si qualifica (avendo concluso al 2° posto il Gruppo B del torneo) ai quarti di finale della Cupa Romaniei, occasione in cui fronteggerà il CFR Cluj.

D come David Lopez, il cui nome è presente nel tabellino dei marcatori del Girona nel trionfo conseguito da quest'ultimi nella gara valevole per la 18ª giornata de LaLiga contro il Real Valladolid ultimo in graduatoria: suo il gol (fortuito, figlio di una deviazione) che apre le danze per il definitivo 3-0 in favore dei padroni di casa. Non muta il distacco dalla e dalla 5ª posizione (occupate rispettivamente da Mallorca e Villarreal, entrambe a 30 punti), che è uguale a cinque lunghezze.

D anche come Dendoncker, tornato nell'estate più recente a vestire la maglia del club in cui ha trascorso le giovanili, il Royal Sporting Club Anderlecht, e figurante tra gli undici titolari schierato da mister Hubert e abbattuto con un secco 2-0 dai rivali del Genk (capolisti in Jupiler Pro League). Una caduta in trasferta che per gli ospiti (terzi in classifica) si tramuta in un -8 dai De Smurfen.

I come Inglese (acquistato dal presidente De Laurentiis e soci nel luglio 2017 e mai fatto esordire in gare ufficiali con la maglia partenopea), trascinatore del Catania e spina nel fianco, per una domenica, della difesa del Sorrento: tripletta messa a segno tra il 73° e il 92° minuto che, assieme ad un sigillo di Matteo Stoppa, sancisce il poker degli Etnei dinanzi al pubblico dello Stadio Angelo Massimino.

L come Lozano, protagonista di un momento particolarmente commovente nel post-partita della vittoria ottenuta dal suo PSV Eindhoven (3-0 l'esito conclusivo dell'incontro) contro il Feyenoord. Promesso sposo del San Diego FC, formazione iscritta alla Major League Soccer a cui il calciatore si unirà a partire dal 1° gennaio 2025, l'esterno messicano ha ricevuto un sincero tributo da parte dei 35.000 spettatori presenti al Philips Stadion: passerella d'onore tra le lacrime concessa ad un ragazzo che totalizzato 124 presenze, condite da 51 gol e 28 assist, con la maglia dei Boeren (tra il biennio 2017-2019 e l'anno e mezzo partito a settembre 2023 e conclusosi nell'ultima domenica, datata 22 dicembre 2024, a livello temporale).

M come Mertens, un pur sempre magnifico disegnatore di calcio malgrado la carta d'identità, alla voce "Età", reciti "37 anni". Il fantasista belga mette lo zampino anche nella "manita" (1-5 per l'esattezza) fatta registrare dal Galatasaray a discapito del povero Kayserispor: 12° assist stagionale (tra tutte le competizioni) servito per la marcatura dell'1-3 che porta la firma di Yunus Akgun.

Y come Younes, l'individuo più sfortunato della "puntata" di questa settimana. Come comunicato dallo Schalke 04 (società con cui è sotto contratto), mediante una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, l'esterno tedesco dovrà sottoporsi ad un'operazione al ginocchio: ignoti, al momento, i tempi di recupero.

Ranieri umilia Pecchia. Ancelotti sorpassa Munoz nella storia del Real Madrid. Gattuso: testa a testa col Rijeka

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Concludiamo con il capitolo relativo agli allenatori, inaugurandolo con colui che è diventato ufficialmente, la sera del 18 dicembre 2024, il tecnico più titolato nella centenaria storia del Real Madrid Club de Futbol: Carlo Ancelotti. Kylian Mbappé, Rodrygo Goes e Vinicius Junior (dagli undici metri): Pachuca messo KO con un 3-0 senz'appello e Coppa Intercontinentale FIFA conquistata da Los Merengues. Si tratta del 15° trofeo messo in bacheca dal mister di Reggiolo nel ruolo di manager de Los Galacticos: superato il precedente record detenuto dallo spagnolo Miguel Muñoz (fermatosi, ai suoi tempi, a 14).

Da un Uomo con la U maiuscola ad un altro: "Sir" Claudio Ranieri (profilo passato per le pendici del Vesuvio, in qualità di allenatore, tra l'estate del 1991 e l'autunno del 1992), tornato a sedersi sulla panchina della Roma il 14 novembre scorso, prima annichilisce mercoledì sera la Sampdoria con un imponente 4-1, che vale l'approdo ai quarti di finale di Coppa Italia; dopodiché strapazza il Parma (guidato da un altro volto noto agli abitanti di Partenope: l'ex centrocampista Fabio Pecchia) anch'egli (come il Galatasaray citato in precedenza) con una "manita". La classifica dei capitolini, ad oggi, racconta di una risalita dai bassifondi della Serie A: 10° posto con 19 punti racimolati in 17 partite disputate.

Urlo di gioia strozzato in gola, in conclusione, per Gennaro Gattuso: né il suo Hajduk Spalato (vincente per 1-2 sul campo del Sibenik) né il Rijeka (che si sbarazza con un 2-0 dello Slaven Koprivnica) compiono un passo falso. Continua a regnare una condizione di assoluta parità ai vertici dell'Hrvatska Nogometna Liga: 36 punti per il club di Spalato, stesso punteggio per quello di Fiume.

A cura di Alex Iozzi

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