"Chi ama non dimentica": un motto che, rapportato alla gente di Napoli, vale il doppio. Così come i "forestieri" che abbandonano la città, anche i nativi della fu Partenope fanno fatica a lasciarsi alle spalle qualunque individuo che, nel bene o nel male, abbia fatto parte della storia azzurra. Per tale ragione, grazie a questa rubrica, la redazione di CalcioNapoli1926.it si impegna a mantenere informata la tifoseria campana in merito alle gesta di coloro il cui destino, almeno una volta nel passato, si è incrociato con quello della Società Sportiva Calcio Napoli.
rubriche
Kvara, debutto amaro col PSG. Gollini cambia squadra, Cannavaro bene a metà. Tutino fa crack!
Kvaratskhelia, Fabian Ruiz e non solo: mix di gioie e dolori per gli ex Napoli in Ligue 1. Tutino, Maksimovic e Chiriches: il tridente della iella
—Come spesso accade all'interno di questa rubrica, il "prologo" dell'appuntamento settimanale corrisponde ad un breve (quanto intenso) tour della Francia, più precisamente delle vicende che hanno come sfondo la massima serie del sistema calcistico locale: la Ligue 1. Quattro le tappe presenti sul nostro itinerario di giornata: Parigi, Nizza, Monaco e Auxerre. Procedendo con ordine, dopo la vittoria conseguita in rimonta (con il risultato di 2-4) mercoledì scorso ai danni del Manchester City (in una gara valevole per la 7ª giornata del girone unico dell'edizione annuale di UEFA Champions League), il Parco dei Principi ha accolto a dovere (nella serata di sabato 25 gennaio) l'ultimo acquisto in casa Paris Saint-Germain (costato la bellezza di 70 milioni di euro): Khvicha Kvaratskhelia, secondo innesto prelevato dal Napoli nel giro di pochi anni dopo Fabian Ruiz (giunto all'ombra della Torre Eiffel nell'estate del 2022). Il georgiano si presenta al suo nuovo pubblico mettendo a referto un assist: a giovarne è Ousmane Dembele; tuttavia, la compagine capitolina non va oltre l'1-1 contro lo Stade de Reims. Non approfitta di questo passo falso l'Olympique Marsiglia, sulla cui panchina siede un'altra vecchia conoscenza azzurra (con gli scarpini al piede), ovvero Roberto De Zerbi: sconfitta per 2-0 in casa del Nizza (formazione alla quale è burocraticamente legato un certo Tanguy Ndombele). Dopo 19 impegni di campionato, la classifica recita: PSG 47; OM 37. Dalla disfatta de Les Phoceens a quella dello Stade Rennais (nella cui retroguardia titolare figura Leo Skiri Ostigard), la 5ª consecutiva (tenendo conto di tutte le competizioni): 3-2 rimediato in trasferta contro l'AS Monaco e 17 punti racimolati da inizio stagione a oggi che si traducono nella 16ª posizione in graduatoria (ergo, nel rischio di dover sostenere i play-out nel mese di giugno al fine di evitare la retrocessione in Ligue 2). Chiudiamo, infine, con il weekend agrodolce che il destino ha riservato ad Hamed Junior Traoré: 8ª rete fatta registrare da quando veste la maglia dell'AJ Auxerre, ma la battaglia dell'Abbé-Deschamps con il Saint-Etienne termina con un deludente 1-1.
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Sette giorni che alcuni tra gli individui analizzati nel paragrafo precedente potrebbero denominare con l'aggettivo "sfortunati", ma nessuno di essi potrà considerarsi ad un livello di iella pari a quello di Gennaro Tutino: uscito di scena al minuto 12 del primo tempo della sfida disputata in data venerdì 17 gennaio 2025 tra la sua Sampdoria e il Cesena (in cui a prevalere sono stati i Cavallucci Marini con il risultato di 1-2), il centravanti ha riportato una frattura del malleolo mediale della tibia sinistra. I tempi di recupero stimati per l'attaccante di origine campana corrispondono a circa tre mesi, quasi la totalità di ciò che rimane da giocare della stagione corrente. Un'ingiustizia di cui il calciatore di proprietà del Cosenza non è (purtroppo) l'unica vittima: il mese inaugurale del 2025 ha colpito anche Nikola Maksimovic (operatosi alla coscia e costretto a dare forfait per il resto dell'annata) e Vlad Chiriches (assente dai terreni di gioco dal 23 dicembre scorso), oggi tesserati rispettivamente di Montpellier e FCSB (la fu Steaua Bucarest).
Dalla C di Callejon alla Z di Zielinski: sei storie (in ordine alfabetico) di sei calciatori ex Napoli
—Sei calciatori rimanenti, sei campionati e, di conseguenza, sei storie differenti da narrare, rigorosamente in ordine alfabetico. C come Callejon, ultimo a mollare (nonostante la debacle finale) dell'undici titolare del Marbella FC nell'ultimo incontro sostenuto contro l'Hercules Club de Futbol, terminato 1-2 in favore degli Herculanos. Complice questa sconfitta (la 9ª incassata in campionato dagli uomini di Fran Beltran), "Calleti" e compagni si ritrovano al 16° posto nel Girone 2 di Primera Federacion: lo spettro di una retrocessionenella quarta categoria spagnola continua ad aleggiare nei pressi de La Dama de Noche.
C come (anche) Cavani, tornato a rappresentare i colori del Boca Juniors in occasione della gara d'esordio de Los Xeneizes, contrapposti agli Argentinos Juniors, nel Torneo d'Apertura dell'edizione 2025 della Primera Division. Evento, tuttavia, più bello da immaginare che da ammirare con l'ausilio dei propri occhi: scialbo 0-0 all'interno della cornice (sempre suggestiva) de La Bombonera.
G come Gollini, resosi protagonista di un cambio di maglia nel corso dell'attuale sessione invernale di calciomercato: posta tra gli archivi la parentesi semestrale (in prestito) con il Genoa, il portiere tricolore si è trasferito a titolo definitivo dall'Atalanta alla Roma, laddove verrà allenato da Claudio Ranieri (profilo passato per le pendici del Vesuvio, in qualità di guida tecnica, tra l'estate del 1991 e l'autunno del 1992). Affare tra le due società definito per un milione di euro di soli bonus.
K come Kim Min-jae, catapultato (come l'intero organico del Bayern Monaco, Vincent Kompany incluso) in una montagna russa d'emozioni dalla durata di 72 ore: prima la sconfitta per 3-0 inflittagli in Champions League dal meno quotato Feyenoord, poi il trionfo con il risultato di 2-1 (in cui il difensore sudcoreano si rivela decisivo realizzando la seconda marcatura dei bavaresi con un colpo di testa frutto di una mischia generatasi da calcio d'angolo) ai danni del Friburgo in campo nazionale. Vittoria che consente ai 33 volte campioni di Germania (in vetta alla Bundesliga a quota 48 punti) di incrementare il proprio distacco dal Bayer Leverkusen secondo (reo di aver pareggiato per 2-2 in casa del Red Bull Lipsia) ad un non indifferente +6.
M come Mertens, per gli amici, a partire dalla sera di martedì 21 gennaio 2025, il calciatore con più apparizioni in partite di UEFA Europa League. Un record stipulato al fischio d'inizio del match (valevole per la 7ª giornata del girone unico della competizione) tra il suo Galatasaray e gli ucraini della Dinamo Kiev, coronato con un assist (il 16° della stagione) al bacio per la testa di Davinson Sanchez nell'azione da cui è nato il gol che ha dato il via ad uno scoppiettante 3-3 al termine dei 90' regolamentari.
Z come Zielinski, la cui percentuale di successo, a difesa dello stemma e dei valori dell'FC Internazionale Milano, nella settimana da poco conclusa è pari al 100%: 0-1 in Champions League (dove gli uomini di Simone Inzaghi possono toccare la qualificazione agli ottavi di finale del torneo con un dito) dinanzi al pubblico dello Sparta Praga, 0-4 al Via del Mare di fronte ai tifosi del Lecce (e secondo posto in Serie A, a quota 50 punti, consolidato, con un distacco dal Napoli capolista di appena tre lunghezze, senza dimenticare la partita che i nerazzurri devono recuperare con la Fiorentina).
Cannavaro e Gattuso: riparte il campionato croato! Ancelotti impeccabile, Baroni un po' meno. Pecchia: pranzo domenicale indigesto
—Concludiamo (come di consueto) con il capitolo relativo agli allenatori, inaugurandolo con un gradito ritorno in panchina: Fabio Cannavaro ha disputato i suoi primi due incontri in qualità di allenatore della Dinamo Zagabria (squadra di cui fa parte anche Marko Rog). Resoconto? Sconfitta per 3-0 al debutto in Champions League contro un Arsenal (nella cui formazione titolare milita Jorginho) nettamente superiore e vittoria conseguita con il risultato di 3-1 nel secondo esordio, quello in Hrvatska Nogometna Liga, a discapito dell'Istra. Restiamo in Croazia dal momento che è ripartito anche il campionato di Gennaro Gattuso, oggi condottiero dell'Hajduk Spalato. Un rientro, dopo circa un mese di stop, piuttosto deludente: pareggio a reti bianche contro lo Slaven Koprivnica e primato in classifica ceduto ai rivali del Rijeka (saliti a quota 39 punti), usciti, al contrario, vittoriosi nel confronto con la Lokomotiva Zagabria; 4-1 l'esito conclusivo della battaglia. Adesso la distanza che separa il club di Spalato e quello di Fiume (dopo 19 impegni di HNL) ammonta ad un colmabile +2.
Da due allenatori italiani ad altri tre connazionali; uno svolge la professione in Spagna, i restanti nello Stivale. Doppio impegno tra territorio nazionale ed europeo per Carlo Ancelotti e Marco Baroni. Il primo, saldamente al comando del club più titolato al mondo, il Real Madrid, può millantare un ciclo di tre giorni pressoché perfetto: prima una "manita" (per l'esattezza, un 5-1) rifilata lo scorso mercoledì sera al Red Bull Salisburgo in Champions League, poi un trionfo per 0-3 nel territorio di un altro "Real", ossia il Valladolid, con cui Les Merengues, complice una seconda battuta d'arresto consecutiva da parte dei "cugini" dell'Atletico Madrid (pareggio 1-1 con il Villarreal, di cui uno dei leader dello spogliatoio è un volto noto ai cittadini napoletani come Raul Albiol), consolidano il primo posto ne LaLiga con una quantità di punti pari a 49 e incrementano il distacco dall'armata capeggiata da Diego "El Cholo"Simeone a ben quattro lunghezze. Il secondo (ricordato dai cuori napoletani di vecchia data come l'autore del gol, con cui punì proprio i capitolini, che ha consegnato agli abitanti della patria del Vesuvio il secondo Scudetto della propria centenaria storia), invece, la perfezione la sfiora soltanto: gloria in Europa League grazie ad un 3-1 con cui i biancocelesti annichiliscono la Real Sociedad e si confermano primi nel girone unico del torneo con addirittura sei incontri vinti su sette (il totale degli impegni corrisponde a otto), mentre la situazione risulta capovolgersi tra i confini della Serie A, vista la debacle casalinga patita l'ultima domenica per mano della Fiorentina(nonostante i capitolini abbiano trascorso una buona mezz'ora di scontro in superiorità numerica, causa espulsione di Yacine Adli al 63° minuto) con il risultato di 1-2.
Infine, un mezzogiorno da incubo è spettato a Fabio Pecchia (che ha indossato i colori del capoluogo campano tra il 1993 e il 1997 e, successivamente, nel biennio 2000-2001) e alla sua creatura: il Parma. In vantaggio per 1-2 contro il Milan, in un tempio del calcio come San Siro, quando l'orologio segna ormai il 90° minuto, la formazione crociata subisce un'insperata rimonta dal Diavolo per merito di due marcature firmate Tijjani Reijnders (al 92°) e Samuel Chukwueze (al 95°); 3-2 il risultato al triplice fischio del direttore di gara. Un risvolto degno dei migliori film horror che rischia seriamente di compromettere la tenuta mentale della compagine emiliana, in un presente in cui la classifica di Serie A (dal 13° posto in giù) recita: Como (ergo, Simone Verdi e "Pepe"Reina) 22; Empoli 21; Cagliari (ergo, Sebastiano Luperto e Leonardo Pavoletti) 21; Parma 20; Hellas Verona 20; Lecce 20; Venezia 16; Monza (ergo, Andrea Petagna) 13.
A cura di Alex Iozzi
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