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Allan, Recopa sfumata. Elmas “condanna” Petagna alla B. Pazienza e Baldini: che disastro!

Alex Iozzi

"Sei" calciatori rimanenti e, di conseguenza, sei storie di "rincorsa alla salvezza"(provenienti da cinque campionati) differenti da narrare, rigorosamente in ordine alfabetico. B come Bereszynski, tornato settimana scorsa a calcare il rettangolo verde dopo tre mesi costernati da infortuni e, conseguentemente, pronto a dare un fondamentale apporto alla sua Sampdoria al fine di evitare la retrocessionein Serie C. Sabato 2 marzo 2025, la compagine blucerchiata non è andata oltre un pareggio per 1-1 con il Bari; adesso, a 10 giornate dal termine, la classifica del "Doria" recita: 15° posto a quota 30 punti, medesimo punteggio del Sudtirolquintultimo e una sola lunghezza di differenza rispetto al Mantovaquartultimo (entrambi piazzamenti che, nel caso in cui dovessero verificarsi, si tramuterebbero nella disputa dei play-out per gli uomini di Leonardo Semplici).

C come Cagliari, club di Serie A in cui militano tre (ormai) vecchie conoscenza azzurre: Gianluca Gaetano, Sebastiano Luperto e Leonardo Pavoletti. Dopo l'ultima sconfitta (con il risultato di 2-1) esterna arrivata per mano del Bologna, la formazione di "Casteddu" si ritrova alla 15ª posizione in graduatoria con 25 punti racimolati in 27 incontri, appena tre in più della squadra che chiude la "zona rossa" della classifica: l'Empoli di Roberto D'Aversa.

C come (anche) Callejon, campione immortale che di assistere in silenzio alla retrocessione del suo Marbella FC dalla Primera alla Segunda Federacion (ergo, dalla terza alla quarta divisione spagnola) non ne ha la benché minima intenzione: suo il gol (il 9° stagionale) che ha permesso alla formazione allenata da Fran Garcia di pareggiare per 1-1 contro l'Atletico Sanluqueno e (notizia più importante) di rimanere al di fuori (per differenza reti, dato che sia il Real Club Recreativo16° che l'Algeciras17° hanno totalizzato 30 punti come il Marbella) delle ultime cinque posizioni della classifica (le quali condannerebbero "Calleti" e compagni al baratro della Serie D iberica).

D come Demme, uscito martoriato (come il resto dei componenti dello spogliatoio dell'Hertha Berlino) dalle mura di casa dell'Elversberg: sconfitta per 4-0 senza poter proferire parola e capitolini che intravedono concretamente lo spettro dei play-out di 2. Bundesliga, a causa dei soli 4 punti di vantaggio sull'Eintracht Braunschweigterzultimo a quota 22.

O come Ostigard, unico a mostrare un sorriso a 32 denti frutto di una vittoria d'importanza vitale fatta conseguire di misura (0-1, a onor di cronaca) al suo Hoffenheim nello scontro diretto con il Bochum. Il difensore norvegese, al fianco di Arthur Chaves, erige una muraglia invalicabile che consente ai Die Kraichgauer di espugnare il Vonovia Ruhrstadion, oltre che di incrementare a un non indifferente +8 il vantaggio di punti accumulato proprio sul Bochum terzultimo.

P come Petagna, colui il cui animo ha ormai preso consapevolezza dell'infame destino che l'universo gli ha riservato: sotto contratto con il Monza fanalino di coda (con un misero bottino pari a 14 punti) in Serie A, reduce dal 17° KO dell'annata (stavolta per mano del Torino, o meglio, del duo di centrocampo granata che ha firmato le marcature del definitivo 0-2, ossia Elmas-Casadei) e prossimo alla retrocessione in cadetteria.