Si sarà accorto anche della differenza tra la vecchia città e la nuova. "A Napoli ho passato anni indimenticabili: ho pure comprato casa poco prima di lasciare la città, quindi ci tornerò. Adesso è il momento di vivere e scoprire Milano: anche qui ho trovato un bel sole!".
Eppure il suo ex presidente De Laurentiis ha detto che lei ha scelto Milano perché da polacco è abituato alla nebbia... "La nebbia in Polonia c’è davvero, non mi offendo. Era solo una battuta, niente di più".
Perché ha scelto l’Inter? "Avevo altre possibilità, in Italia e all’estero. C’erano anche club disposti a pagare qualcosa a gennaio, ma guardando le qualità dei giocatori dell’Inter e il modo in cui venivano messi in campo da Inzaghi ho pensato che fosse il posto giusto. Ho scelto il progetto senza dubbi e ho aspettato".
Neanche l’Arabia l’ha fatta dubitare? "Quando mi cercavano ci ho pensato un giorno o due, ma poi ho deciso con la mia famiglia di restare a Napoli: c’erano molti soldi in ballo, ma mi interessa più la vita. Ora non vedo l’ora di giocare a San Siro che è mitico: lì ho segnato in maglia azzurra, adesso voglio farlo in maglia nera e azzurra".
C’è qualcosa che lega Inzaghi agli altri maestri italiani che ha avuto, da Sarri a Spalletti? "Ci metto dentro anche Ancelotti. L’identità è simile, quella di giocare la palla, mantenere il possesso, creare occasioni. Un Dna che appartiene a questa Inter e apparteneva anche al Napoli".
Ma come si spiega l’ultimo naufragio napoletano? Qual è l’errore fatto dal Napoli nel post-scudetto che questa Inter non deve ripetere? "La scorsa stagione negativa, semplicemente, non me la spiego. Non credo sia dipeso solo da noi giocatori, ma non riesco a capire il vero motivo per cui sia andato tutto così male. Diciamo che qua all’Inter c’è più abitudine alla vittoria, non c’è il rischio di farsi prendere troppo dall’entusiasmo e questo può aiutare nel ripetere grandi risultati. Attorno a me vedo solo una grandissima voglia di confermarsi".
L’Inter è la squadra più forte con cui ha giocato?
"Ancora presto per rispondere, ma di certo è fortissima: basti guardare a quanto sia stata superiore l’anno passato. Poi a quello scheletro vincente ci siamo aggiunti io, Taremi, Martinez... Non so se era meglio o peggio, ma anche il Napoli di Sarri che sfiorò lo scudetto e quello di Spalletti erano spettacolari. Per me, però, sono sempre più importanti i successi di domani rispetto a quelli di ieri".
Se chiude gli occhi e si immagina dentro al prossimo Inter-Napoli di inizio novembre... "Mi emoziono già, sarà diverso ma bello. I napoletani mi vogliono bene, come io voglio bene a loro: ho difeso i loro colori con tutto me stesso. Ora devo fare la stessa cosa con i nuovi tifosi, per questo farò di tutto perché vinca l’Inter".
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