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Zielinski: “Rifiutai l’Arabia per restare a Napoli, ecco perché ho scelto l’Inter”

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Il nuovo centrocampista dell'Inter ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Piotr Zielinski, centrocampista dell'Inter, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, soffermandosi sui motivi che lo hanno portato a lasciare Napoli dopo otto stagioni.

Allora Zielinski, le hanno già dato un soprannome alla Pinetina? "No, ma il mister mi chiama “Ziello”: mi piace, mi ci sto abituando...".


Ecco, come è stato il primo impatto con Inzaghi?"Ottimo, sia con lui che con lo staff, parliamo già molto. Rispetto al passato, devo lavorare in maniera diversa quando non abbiamo la palla, ma sono meccanismi che impari un po’ alla volta. Non avevo mai fatto una preparazione così dura, ma è solo un bene: sono sicuro che vedrò gli effetti più avanti".

Tutto rose e fiori sin dall’inizio, quindi? "I primi giorni sono stati un po’ complessi, era tutto nuovo e poi non è facile cambiare dopo 8 anni. Ma devo dire che ogni giorno va sempre meglio, conosco un po’ di più l’ambiente, che è sano e per questo è facile adattarsi. Prima di venire, avevo parlato con Arnautovic: gli ho chiesto consigli su tutto, aveva ragione a dire che mi sarei trovato bene subito".

Si sarà accorto anche della differenza tra la vecchia città e la nuova. "A Napoli ho passato anni indimenticabili: ho pure comprato casa poco prima di lasciare la città, quindi ci tornerò. Adesso è il momento di vivere e scoprire Milano: anche qui ho trovato un bel sole!".

Eppure il suo ex presidente De Laurentiis ha detto che lei ha scelto Milano perché da polacco è abituato alla nebbia... "La nebbia in Polonia c’è davvero, non mi offendo. Era solo una battuta, niente di più".

Perché ha scelto l’Inter? "Avevo altre possibilità, in Italia e all’estero. C’erano anche club disposti a pagare qualcosa a gennaio, ma guardando le qualità dei giocatori dell’Inter e il modo in cui venivano messi in campo da Inzaghi ho pensato che fosse il posto giusto. Ho scelto il progetto senza dubbi e ho aspettato".

Neanche l’Arabia l’ha fatta dubitare? "Quando mi cercavano ci ho pensato un giorno o due, ma poi ho deciso con la mia famiglia di restare a Napoli: c’erano molti soldi in ballo, ma mi interessa più la vita. Ora non vedo l’ora di giocare a San Siro che è mitico: lì ho segnato in maglia azzurra, adesso voglio farlo in maglia nera e azzurra".

C’è qualcosa che lega Inzaghi agli altri maestri italiani che ha avuto, da Sarri a Spalletti? "Ci metto dentro anche Ancelotti. L’identità è simile, quella di giocare la palla, mantenere il possesso, creare occasioni. Un Dna che appartiene a questa Inter e apparteneva anche al Napoli".

Ma come si spiega l’ultimo naufragio napoletano? Qual è l’errore fatto dal Napoli nel post-scudetto che questa Inter non deve ripetere? "La scorsa stagione negativa, semplicemente, non me la spiego. Non credo sia dipeso solo da noi giocatori, ma non riesco a capire il vero motivo per cui sia andato tutto così male. Diciamo che qua all’Inter c’è più abitudine alla vittoria, non c’è il rischio di farsi prendere troppo dall’entusiasmo e questo può aiutare nel ripetere grandi risultati. Attorno a me vedo solo una grandissima voglia di confermarsi".

L’Inter è la squadra più forte con cui ha giocato?

"Ancora presto per rispondere, ma di certo è fortissima: basti guardare a quanto sia stata superiore l’anno passato. Poi a quello scheletro vincente ci siamo aggiunti io, Taremi, Martinez... Non so se era meglio o peggio, ma anche il Napoli di Sarri che sfiorò lo scudetto e quello di Spalletti erano spettacolari. Per me, però, sono sempre più importanti i successi di domani rispetto a quelli di ieri".

Se chiude gli occhi e si immagina dentro al prossimo Inter-Napoli di inizio novembre... "Mi emoziono già, sarà diverso ma bello. I napoletani mi vogliono bene, come io voglio bene a loro: ho difeso i loro colori con tutto me stesso. Ora devo fare la stessa cosa con i nuovi tifosi, per questo farò di tutto perché vinca l’Inter".