rassegna

Zerbin decisivo, un sogno azzurro impresso per l’eternità: il nuovo eroe del Napoli

Edoardo Riccio
Edoardo Riccio Giornalista 

L'edizione odierna de Il Corriere dello Sport ha esaltato l'esterno italiano, nuovo eroe del Napoli con il futuro già scritto: i dettagli

Nonostante il capolavoro di Simeone e la sua prestazione sontuosa, il vero eroe di Napoli-Fiorentina è Alessio Zerbin, protagonista indiscusso per la doppietta realizzata. Ad un passo dal ritorno al Frosinone, il talento italiano ha trascinato la squadra azzurra in finale di Supercoppa e porterà con sé un sogno inverosimile per l'eternità.

Zerbin e il sogno da portare con sé per l'eternità

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Di seguito le parole riportate dall'edizione odierna de Il Corriere dello Sport: "Il copione stracciato ha costretto Italiano ad andare al di là delle proprie intenzioni, occupando la trequarti avversaria ma andando a creare il caos che ha esaltato l’eleganza di Lobotka, la garra di Cajuste e la perfidia degli dei: 28', pallone che vaga nei cieli, con Martinez Quarta che arriva, pizzica il palo, e trova poi (solo dopo) il tap in vincente di Beltran in fuorigioco. È un monologo che al Napoli va bene, perché con quei ritmi si sopravvive dignitosamente; e però la pressione incide, disorienta e quando Mario Rui (45') sporca un tallone di Ikoné, il dischetto sembra una sentenza. E lo è: rigore altissimo e ammucchiata generale. Dalla quale la Fiorentina ha tentato di evadere e invece ne è rimasta ancora prigioniera. Una finale di Supercoppa, di questi tempi, va custodita gelosamente e Mazzarri ci ha messo il catenaccio, consentendo a Gollini di guardarsela: fuori Mario Rui, Ostigard ad aggiungere muscoli, con Di Lorenzo a destra e Mazzocchi a sinistra; e poi - pensando magari a lunedì - un riposino per Kvara e Politano e richiesta di aiuto a Zielinski e a Lindstrom, poi a Gaetano e infine a Zerbin, eroe (per caso) che aspetterebbero a Frosinone. Perché adesso diventa complicato invitare Zerbin ad uscire dal proprio sogno, che in due minuti si porterà appresso per l’eternità: il 2-0 è da angolo, su schema, per chiudere sul palo lungo la spizzata di Di Lorenzo e ritrovarsi in terra, sanguinante. Ma rialzarsi e andarsene a braccia al cielo incontro al vento è un capolavoro di 50 metri, palla rubata e poi via per chiuderla. Sarà piaciuta anche agli arabi!".



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