Arriva la Polizia I giocatori ancora non lo sanno. L’appuntamento è alle sedici per l’allenamento. Spalletti convoca la squadra per caricarla, si sentono le urla di incitamento. Alle sedici e trenta in campo. Zaniolo è sorridente, si vede che è allegro mentre affronta il “torello”. Qualcuno dice d’aver visto Tonali più turbato. L’allenamento è lungo e intenso, intanto le auto della Polizia stanno arrivando al Centro tecnico. Gli agenti bussano al cancello di Coverciano. Il segretario della Nazionale, Cozzi, raggiunge i giocatori nello spogliatoio e li accompagna dal responsabile organizzativo Vladovich e dal capodelegazione Buffon. Destinazione, una stanza di Coverciano dove non può entrare nessuno tranne i due interessati. La passeggiata nel “corridoio” che porta ai campi non sfugge alle telecamere Rai. I compagni guardano preoccupati.
Ritorno a casa Tonali e Zaniolo sono iscritti nel registro degli indagati per scommesse illegali online, pare anche sulla loro squadra. La Polizia chiede telefonini, poi sequestrati, tablet e computer. Un’ora in quella stanza. Quando escono, i due hanno il volto scuro. Sono attesi a cena, ma non hanno tutta questa voglia di mangiare. Di sicuro i due incrociano Spalletti e scambiano due parole con lui. La decisione è presa. C’è il comunicato: «A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni», la Figc ne decide il rientro nei rispettivi club stamattina".
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