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(Photo by SSC NAPOLI via Getty Images)
Napoli-Juve è mille sfide nella sfida: è il miglior attacco contro la miglior difesa, è il gioco più corale contro il catenaccio, è bellezza contro pragmatismo (ma gli azzurri hanno imparato anche la sopraffina arte della pratica). Come arrivano le due compagini alla madre di tutte le partite?
Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Si è visto con l’Udinese: quando è entrato, o meglio quando Allegri lo ha spostato a sinistra, Chiesa è diventato il vero eversore della Juve, il giocatore che in una squadra che ha una sola velocità, la raddoppia. Si giocherà molto sugli esterni, Mario Rui (o Olivera) contro Chiesa (o McKennie) e Di Lorenzo contro Kostic, almeno così pare. Ma con una variante sul tema: Chiesa si appoggerà al genio di Di Maria, il bianconero più dotato di classe, mentre gli esterni del Napoli, Politano e Kvaratskhelia, si appoggeranno sul gioco consolidato della squadra. La sconfitta di San Siro contro l’Inter non ha lasciato tracce nel Napoli (ne ha lasciate di più all’Inter che a Monza ha pagato lo sforzo...), come si è visto a Marassi contro la Samp. Si poteva temere, per il Napoli, l’effetto del Mondiale, invece non è stato così. Per la Juve, che pure aveva spedito in Qatar undici rappresentanti, l’effetto è stato decisamente positivo visto che con due vittorie ha allungato la serie di successi consecutivi portandola a otto. La lunghissima sosta ha lasciato un po’ di ruggine sui polpacci di Kvaratskhelia, fino a metà novembre il miglior giocatore del Napoli insieme a Osimhen e ora un po’ in calo. Lo aspetterà Danilo laggiù in fondo, ma prima che il georgiano metta piede nella zona calda troverà l’incrocio di McKennie (o Chiesa). Anguissa-Lobotka-Zielinski è il trio più completo e più dotato del campionato, McKennie (o Miretti, o Fagioli)-Locatelli-Rabiot non arriva a quel livello. È la ragione per cui Spalletti può spostare la sfida anche ai duelli diretti in mezzo al campo. Allegri dovrà invece affidarsi alla tecnica di Di Maria, il miglior giocatore della finale del Mondiale dopo Messi".
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