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rassegna

Verde: “A Napoli giocavo ovunque, dribblavo le macchine. Quella era magia”

Leonardo Litterio

Le dichiarazioni di Daniele Verde

Sono diversi i calciatori di origini partenopee che giocano in Serie A. Tra questi c'è anche Daniele Verde, calciatore dello Spezia. Per la squadra ligure, il napoletano è una pedina fondamentale, grazie ai gol e alle giocate spesso molto spettacolari.

Verde: "A Napoli giocavo ovunque, dribblavo le macchine. Quella era magia"

Daniele Verde ha dunque raccontato tratti della sua infanzia ai microfoni de "La Gazzetta dello Sport". Di seguito le dichiarazioni del calciatore dello Spezia:

Nella mia testa qualcosa è scattato con la nascita di mia figlia Diletta. Io avevo sempre voluto la palla nei piedi per divertirmi, ma da un po’ di tempo ho imparato a sacrificarmi, ad aiutare i compagni. Mi dicono che faccio solo gol spettacolari, ma quel gusto per la cosa bella me la porto dentro da quando ero bambino: la giocata non la penso, la faccio. È il calcio della strada, quello più divertente. È istinto, passione.

Su Bruno Conti

Una persona eccezionale. Mi vide giocare nel mio quartiere di Napoli, Rione Traiano. E poi mi portò a Trigoria. Era la realizzazione di un sogno.

Sulla sua infanzia a Napoli

A Napoli giocavo nei vicoli, nei cortili, dove capitava. Con una porta o due, con il campo dritto o storto. Dribblavamo le macchine, sfondavamo tutto. Però che bello. Quella era magia.