Inizio di stagione non del tutto (per adoperare un eufemismo) sufficiente per il VAR. La tecnologia, che in teoria dovrebbe ridurre la quantità di scelte errate compiute da un qualsivoglia arbitro durante la partita, ha esordito (tenendo conto sia del campionato che della Coppa Italia), commettendo ben sedici errori. Molteplici di essi, come racconta l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, vedono coinvolto il Napoli di Antonio Conte, sia in positivo che in negativo: "E poi, la diversità (o difformità) di valutazione del famoso pestone: perché in Monza-Roma non è stato rigore, come in Napoli-Monza (Bianco su Di Lorenzo), e in Como-Verona sì per un lieve colpetto in area? Detto che si sono visti anche retropassaggi chiari (Doveri ha lasciato correre quello di Olivera in Juventus-Napoli), anche in Coppa Italia ci sono stati segnali difficili, per esempio in Palermo-Napoli (era da rigore il contatto Caprile-Le Douaron). In Napoli-Como una spinta a due mani di Dossena a Kvaratskhelia non era stata sanzionata come doveva essere: calcio di rigore".
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