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Milano, ultras in manette: biglietti, parcheggi e ‘ndrangheta al centro degli affari
La procura di Milano ha decapitato i direttivi delle Curve di Inter e Milan. Due curve, due direttivi, una sola associazione per delinquere giocata dal punto di vista giuridico. La Dda di Milano e la Squadra mobile della questura, su ordine del gip Domenico Santoro, hanno arrestato i capi ultrà delle due Curve del capoluogo lombardo. A seguire, la ricostruzione fatta dal quotidiano Milano Today:
"In manette, nell'ambito di un'indagine che ipotizza una doppia associazione a delinquere, sono finiti diversi esponenti dei direttivi del secondo anello verde e blu. Al centro dell'inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della procura della Repubblica di Milano, ci sarebbero gli affari collegati a San Siro. Un business - fatto di biglietti rivenduti a prezzi maggiorati, parcheggi, merchandising e vendita di bibite all'interno dello stadio - che avrebbe visto le due "fazioni" agire in autonomia o spartirsi la torta, con la mai nascosta "pace" tra cugini ultras che sarebbe servita anche per permettere alle due curve di fare soldi. Curve che adesso sono state praticamente azzerate. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni. Gli indagati - 16 in carcere e 3 ai domiciliari - "sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras delle due principali squadre milanesi e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico", si legge in una nota della questura. Le manette sono scattate per quasi tutti i componenti del direttivo. In cella sono finiti gli uomini più in vista della Sud: i fratelli Lucci, Francesco e Luca, il loro fedelissimo Islam Hagag - il 35enne "Alex Cologno" che ha da poco patteggiato una condanna per un pestaggio fuori dal Meazza -, il 42enne Alessandro Sticco - famoso come "Shrek", anche lui condannato per lo stesso pestaggio - e il 41enne Christian Rosiello, coinvolto nel raid sotto casa del personal trainer dei vip Cristian Iovino, picchiato dopo una lite in una discoteca con Fedez, di cui lo stesso Rosiello è bodyguard. Stesso destino per gli esponenti di spicco della Nord: in cella il 39enne Marco Ferdico - volto degli ultras interisti da dopo l'omicidio dello "zio" Vittorio Boiocchi -, suo padre Gianfranco, "Maurino" Mauro Nepi - lanciacori del secondo anello verde -, il 39enne Matteo Norrito e "Renatone" Renato Bosetti, 54 anni. Nell'inchiesta della squadra mobile, guidata da Alfonso Iadevaia, vengono ricostruiti pressioni sulle società, episodi violenti, gli interessi sui parcheggi - con imprenditori vicini alla 'ndrangheta - e le mire delle due curve per un mare di affari. Proprio la gestione dei ricavi della Nord, almeno stando al racconto del killer reo confesso, avrebbe portato alla morte di Totò Bellocco, il 36enne erede dell'omonima famiglia di 'ndrangheta ucciso la mattina del 4 settembre a Cernusco. Ad ammazzarlo l'ex storico capo ultras nerazzurro, Andrea "Berro" Beretta, che avrebbe scoperto di avere un mirino sulla testa e avrebbe così giocato "d'anticipo" accoltellando Bellocco, che da oltre un anno era sempre più vicino ai vertici della Nord, a conferma dell'ipotesi investigativa che vorrebbe le 'ndrine sempre più interessate al mondo degli ultras. Tanto che per la Nord l'accusa è di aver favorito una famiglia 'ndranghetista. Dopo l'omicidio, la curva interista si è riorganizzata cambiando nome - da curva Nord 1969 Milano a curva Nord - e trovando in Renato Bosetti, fondatore degli Old fans, una nuova guida, almeno fino all'ordinanza di custodia cautelare, che ha colpito anche il "Berro", a cui è stata notificata in cella. La Sud è invece stabilmente da anni il regno di Luca Lucci, finito in passato in un'inchiesta sul traffico di droga e diventato celebre per l'ormai "storica" foto della stretta di mano con Matteo Salvini a una festa del Milan. Più volte, nei mesi scorsi, gli ultras rossoneri si sono resi protagonisti di episodi violenti. Su tutti il pestaggio, dello scorso aprile, avvenuto a Motta Visconti, dove un uomo era stato massacrato di botte dal branco, al cui interno ci sarebbero stati diversi esponenti della Sud".
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