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rassegna

Dalla Spagna – De Laurentiis, il presidente del cinema: l’analisi della sua gestione

Luigi Orti

L'articolo di Mundo Deportivo su De Laurentiis in vista della partita con il Barcellona

In vista della partita tra Barcellona e Napoli, i quotidiani spagnoli hanno lentamente parlato di tutti gli elementi di rilievo degli azzurri. L'ultima analisi vede protagonista il presidente AurelioDeLaurentiis. Mundo Deportivo, quotidiano spagnolo con sede a Barcellona. Nell'articolo, oltre ad una parentesi storica di ciò che ha realizzato con il Napoli, si legge dei tentativi dei blaugrana di convincere FabianRuiz.

Il Mundo Deportivo sulla gestione unica di De Laurentiis

Di seguito la traduzione dell'articolo da Mundo Deportivo:

"Nato a Roma ma di origini napoletane, AurelioDeLaurentiis (72 anni) è un presidente del cinema, per la sua attività di famiglia come produttore cinematografico, con una vasta schiera di quasi 500 film (Filmauro), e per come è riuscito a far rinascere un Napoli sprofondato in tre anni nella terza divisione italiana, la SerieC, dando speranza a una città depressa.

È in carica dal settembre 2004 quando è diventato il massimo azionista del club, salvandolo dalla scomparsa con un investimento di poco più di 30 milioni di euro. Quasi due decenni dopo, il Napoli è stato per anni nell'élite del calcio italiano grazie al suo stile di gestione, fermo e peculiare.

Ha l'aria di un ricco galantuomo, ma il suo aspetto non è sempre in linea con ciò che si dice di lui: si dice che sia vanitoso, eccessivo in tutto e esplosivo nei modi. Inoltre, non si trattiene di fronte ai media, né quando si tratta di prendere provvedimenti né quando si tratta di criticare la sua squadra, che si tratti di allenatori o giocatori. Un buon numero di loro è stato severamente rimproverato pubblicamente.

Non si tira indietro neanche quando deve esser drastico. Come è successo anni fa con CarloAncelotti. DeLaurentiis ha dovuto affrontare un ammutinamento dei giocatori, che hanno protestato contro il ritiro in albergo di una settimana imposto loro dal presidente, molto arrabbiato per la sconfitta con la Roma. Li ha minacciati di azioni legali, compreso l'allenatore, se la situazione non fosse stata risolta. Il tutto ha reso l'atmosfera tesa e si è concluso poco dopo con il licenziamento dell'attuale allenatore del Madrid. Quando si sente tradito, agisce spietatamente.

Non sorprende che i tentativi del Barça di firmare FabiánRuiz siano stati completamente fallimentari, con il club che ha offerto cifre iperboliche, molto più alte del suo prezzo di mercato. Sono determinati a non vendere il centrocampista andaluso, anche se il suo contratto scade nel 2023 e lui non vuole rinnovare. Solo una grande offerta in un momento critico gli farebbe cambiare idea. Ora sta sfruttando i social media per annunciare gli acquisti, così come l'acquisizione del Bari, una squadra gestita da suo figlio Luigi. No, non è un manager ordinario. È un sostenitore della Superlega europea e ha fatto sapere che vorrebbe che la UEFA scomparisse.