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Trasferta vietata, i tifosi non ci stanno: “Partiremo lo stesso”. Il piano di sicurezza

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 
Da evitare tensioni fuori lo stadio

La trasferta vietata ai tifosi del Napoli, impegnato oggi contro la Juventus ed arrivata a sole 26 ore dal fischio di inizio, ha scatenato reazioni di rabbia ed indignazione tra i supporters azzurri, alcuni dei quali partiranno ugualmente alla volta di Torino, pur non potendo entrare all'Allianz Stadium.

Trasferta vietata, cresce la tensione

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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Una beffa per circa 1500 persone, visto che almeno un altro migliaio assisterà alla gara per ragioni di provenienza geografica. Una scelta per tagliare fuori "gli ultras" probabilmente perché ritenuti responsabili (ma ancora nessuno è stato individuato, né denunciato, né daspato) delle tensioni di Cagliari, con il lancio di fumogeni e petardi, il ferimento dello steward e la sospensione della gara. Un momento nero, una figuraccia. Dove vanno puniti (severamente) i colpevoli, non gli innocenti. Molti tifosi, però, non ci stanno: «Andremo lo stesso a Torino». Di certo, non entreranno allo stadio. Anzi, la questura sta anche disponendo un pre-filtraggio (...) I tifosi sono imbufaliti: «Basta abusi. Visto che all'epoca il prefetto in occasione del match contro l'Eintracht disse che non si poteva vietare la libera circolazione a cittadini europei, seguiremo quella linea di condotta. Siamo in tantissimi, tanti stanno già partendo e tutti partiremo»".