Manca da più di un mese la vittoria al Torino. La squadra allenata da Paolo Vanoli, dopo una partenza super che l'aveva addirittura portata in vetta alla classifica, è andata gradualmente in calando al punto da sprofondare in una grave crisi di risultati che ha portato il Toro a non centrare il successo a novembre. Il tecnico, chiamato a raccogliere il testimone dopo l'ottimo triennio di Ivan Juric, ha bisogno di una prestazione convincente contro il Napoli del suo amico Antonio Conte. Ne parla così TMW.
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Torino-Napoli, Vanoli prepara la trappola all’amico e mentore Conte
Torino, Vanoli ritrova Conte: il granata ha assoluto bisogno di punti contro il suo "mentore"
—"Paolo Vanoli e il suo Toro sanno di partire nettamente sfavoriti nel confronto contro il Napoli, eppure i granata hanno un’arma in più. Il tecnico sa tutti i segreti di Antonio Conte, d’altra parte fino a pochi anni fa lavoravano insieme, l’uno al fianco dell’altro. Prima al Chelsea, poi all’Inter, Vanoli faceva da collaboratore tecnico all’allenatore che sta facendo tornare grandi i partenopei dopo un’annata finita addirittura dietro al Toro. Ora i punti di differenza sono già 14 in tredici giornate, l’ex Venezia proverà a sorprendere il salentino con gli insegnamenti che ha avuto dal suo “mentore”. "Lo ringrazierò per sempre, da lui ho imparato tanto e ho portato tutto questo bagaglio nella mia esperienza allo Spartak Mosca" raccontava qualche tempo fa alla pagina Cronache di Spogliatoio. Già, perché non è stato così semplice separarsi: "E’ stata una decisione difficile e sofferta, la coincidenza è stata che mentre firmava per il Tottenham ho ricevuto la chiamata dalla Russia" l’altro retroscena svelato da Vanoli. E sul rapporto lavorativo con Conte: "Un collaboratore deve sempre dire quello che pensa, non è facile per questioni di carattere ma ho sempre detto ‘Non potrò mai essere il vice di Antonio’ perché ha bisogno di un altro carattere come vice - diceva il “vecchio” Vanoli - ma mi sono sempre detto di essere un perfetto collaboratore, perché anche in uno staff ci sono diverse alchimie: la mia qualità migliore è che non riesco a non dire le cose in faccia". Ora il cinquantaduenne di Varese ha imparato a camminare da solo, dopo Spartak e Venezia è arrivata la chiamata del Toro durante l’estate scorsa. "E’ la sfida più importante della mia carriera, fino alla fine cercherò di portare risultati migliori insieme ai miei giocatori" diceva Vanoli prima di affrontare il Monza. E’ arrivato solo un pari, non abbastanza per rinsaldare una posizione che sta diventando precaria dopo aver collezionato quattro punti negli ultimi due mesi: così la sfida contro Conte diventa fondamentale anche per lui".
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