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rassegna

CdS – Mai visto un Napoli così, il merito è di Gattuso: chapeau

Domenico D'Ausilio

L’edizione odierna del Corriere dello Sport commenta la vittoria del Napoli a Torino attraverso l’editoriale di Alessandro Barbano. È il Napoli che non si è mai visto, almeno nei diciassette mesi dell’era Gattuso. Corto, rapido, a...

L'edizione odierna del Corriere dello Sport commenta la vittoria del Napoli a Torino attraverso l'editoriale di Alessandro Barbano. È il Napoli che non si è mai visto, almeno nei diciassette mesi dell’era Gattuso. Corto, rapido, a suo agio negli schemi, mai pago. Come gli orfani di Maurizio Sarri lo hanno rimpianto e desiderato per tre anni. Certo, il Torino non è l’Inter, e neanche la Juve. Ma gli azzurri adesso sembrano la squadra affiatata e matura che era giusto pretendere da una rosa così tecnicamente attrezzata.

Torino-Napoli, il commento del Corriere dello Sport

"Il merito, è giusto sottolinearlo, è in gran parte di Rino Gattuso. Ha smentito chi credeva - e tra questi chi scrive - che la crisi di gioco e di condizione degli azzurri fosse irrisolvibile. Ha sfidato i mugugni e la sfiducia del presidente De Laurentiis. Ha ignorato le critiche di una piazza esigente. Ha gestito gli infortuni, il covid, la depressione per il fallimento di tutti gli obiettivi di inizio stagione, e ha cucito pazientemente l’abito che era fin qui mancato al Napoli. Dimostrando plasticamente che l’urgenza con cui in Italia giudichiamo il risultato di un tecnico è una nevrosi che destabilizza le panchine, induce i club a ricambi inutili e onerosi, e impedisce quel lavoro di lenta costruzione che altrove è la base di grandi successi.

Chapeau, Gattuso. Sia quel che sia, è questo il Napoli ci piace vedere e raccontare. Anche nella varietà delle sue opzioni. Quella al galoppo, con Osimhen, che allunga la squadra e consente di spostare il baricentro del gioco in avanti. E quella a caccia dell’attimo fuggente, con Mertens e Lozano. Il loro ingresso, a due terzi di una gara difficile, quando Politano e Zielinski accusano la fatica, accentua il tratto offensivo della squadra. Questa scelta, contro un avversario che pure sta lottando all’arma bianca per la salvezza, dimostra che il tecnico ha compreso che è il coraggio il miglior modo che ha il suo Napoli per difendersi. Anche questa pare una consapevolezza maturata del tempo. 

A cinque giornate dalla fine, gli azzurri che agganciano la Juve al quarto posto hanno il calendario migliore tra tutte le squadre di vertice. Sfilare la Champions agli storici rivali bianconeri sarebbe uno scudettino dell’orgoglio, carico di simboli".