
La Gazzetta dello Sport riporta nuovi dettagli circa la restituzione della statua di Maradona da parte del Comune di Napoli all'artista Domenico Sepe.
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La Gazzetta dello Sport riporta nuovi dettagli circa la restituzione della statua di Maradona da parte del Comune di Napoli all'artista Domenico Sepe.
Dopo che il Comune l’ha restituita all’artista Sepe e quest’ultimo ha paventato l’ipotesi di destinarla alla Bombonera di Buenos Aires, stanno cominciando ad emergere i motivi che hanno spinto il sindaco Manfredi a rifiutare temporaneamente la scultura che era stata inaugurata anche alla presenza delle Istituzioni in occasione del primo anniversario della morte del Pibe de Oro. Alla base della decisione di Manfredi ci sarebbero presunte irregolarità nella definizione di una gara che avrebbe dovuto consentire a cittadini ed esperti di arte di concorrere all’allestimento dell’opera, che poi è stata appannaggio di Sepe (peraltro totalmente estraneo all’inchiesta). Un’ipotesi che potrebbe spingere la Procura di Napoli a chiedere il rinvio a giudizio a carico, tra gli altri, di ex esponenti pubblici, tra cui l’ex assessore Eleonora De Majo.
Ci sarebbe l’ipotesi di un abuso di ufficio in relazione appunto alla definizione del bando che la De Majo ed Egidio Giordano (ex assessore alla municipalità) hanno realizzato dando vita ad una commissione che contemplava anche la presenza di alcuni esponenti delle sigle di tifosi. Questi ultimi, stando ad alcune intercettazioni, avrebbero provato a controllare l’assegnazione del lavoro finalizzato all’allestimento di una scultura, all’esterno dello stadio di Fuorigrotta, in onore e memoria di Maradona. Ed è su questo aspetto che si sta concentrando l’attenzione dei PM Antonello Ardituro, Celeste Carrano, Danilo De Simone che stanno indagando sulla vicenda. Ecco perché la statua è tornata al legittimo proprietario in attesa di poter essere donata nuovamente al Comune.
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