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Nella serata di martedì, dopo il match di Champions League contro il Salisburgo, una vera e propria bomba è scoppiata all'interno dello spogliatoio del Napoli. La squadra, nello spogliatoio del San Paolo, sembrerebbe aver dato sfogo a dei sentimenti che da tempo covava verso la società. Uno sfogo che potrebbe aver creato un difficile punto di rottura e di non ritorno.
Ma cosa è davvero accaduto in quegli attimi concitati? A questa domanda ha provato a dare una risposta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport. Tutto sembrerebbe essere cominciato quando Edo De Laurentiis, vice presidente della compagine azzurra, ha annunciato nello spogliatoio azzurro che il ritiro sarebbe continuato. La reazione dei "senatori" non si è fatta attendere. Lorenzo Insigne si è fatto voce dei sentimenti e delle idee dell'intera squadra. Poi, si sono aggiunti Mertens e Callejon che sembrerebbero aver spinto il resto della squadra verso una tale decisione. Ed, in ultimo, c'è Allan che sembrerebbe essere stato il più duro di tutti tanto da aggredire quasi il giovane De Laurentiis, aiutato dalla presenza di Ancelotti e Giuntoli.
Ma perchè una tale reazione? Anche a questa domanda, l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport ha provato a dare una spiegazione. Il capitano si è sentito pungolato dalle dichiarazioni del presidente ne giorni scorsi. Stessa sorte per Mertens e Callejon definiti quasi mercenari. Mentre per Allan, la motivazione è legata al passato, precisamente quando il PSG ea sulle sue tracce, perchè il brasiliano sente che c'è qualcosa che gli è stato nascosto.
Quanto successo negli spogliatoi del San Paolo non passerà di certo inosservato. Tutte le parti in gioco si preparano ad agire per vie legali. La società chiederà i danni economici e di immagine mentre i calciatori sono pronti a giocarsela tutta su frasi lesive ed ingiuriose che sembrerebbero essere state pronunciate.
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