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(Getty Images)
Ieri a la Spezia è stata scritta una brutta pagina di sport. Infatti mentre sul campo i liguri e il Napoli disputavano l'ultima partita stagionale che poco valeva, sugli spalti sono avvenuti violenti scontri. Questi hanno spinto l'arbitro a sospendere il match per circa 12 minuti. Questa violenza era già cominciata all'esterno dello stadio con l'attacco ai pullman dei tifosi azzurri. Le due tifoserie vogliono gettare le colpe su quelle avversarie, ma sono entrambe che hanno perso l'occasione di regalare una bella giornata di sport. L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport ha ricostruito la vicenda ponendosi anche alcuni interrogativi su come è stata gestita la situazione.
Di seguito un estratto dell'articolo:
"Tutto inizia poco prima di mezzogiorno, all’incrocio fra viale Garibaldi e viale Amendola. Qui uno dei pulmini che trasporta gli ultrà del Napoli entra “in contatto” con tifosi spezzini: vetri rotti di vari mezzi e forze dell’ordine che riescono a sedare. Ogni fazione accusa l’opposta di essere stata provocata. Nella curva Piscina divisa in due fra le tifoserie: perché, visti i precedenti? Si capisce che già il clima è pesante. I cori fra le fazioni diventano sempre più minacciosi (bruttissimo uno su Maradona morto), finché dopo 3’ di gara comincia il lancio di fumogeni: ogni candelotto viene ripreso e rilanciato pericolosamente da una parte all’altra. La tensione sale, ma non si vedono forze dell’ordine in quel settore. Arriveranno quando l’arbitro Marchetti al 12’ sospenderà la gara perché, nel frattempo, alcuni fra i più esaltati saltano dalla balaustra in campo e cercano di aggredire a colpi di asta (quelle delle bandiere) i “nemici” più vicini".
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