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Il CT della Nazionale Luciano Spalletti riceverà il Tapiro d'Oro di Striscia la Notizia
Fabrizio Biasin, giornalista, nel suo editoriale per Tuttomercatoweb ha toccato diversi temi. Tra i tanti argomenti trattati spunta anche una considerazione sull'Italia di Spalletti. L'opinionista ha spiegato anche i motivi per cui il tecnico di Certaldo non può riproporre quanto fatto vedere al Napoli, anche in Nazionale. Di seguito le sue considerazioni a riguardo.
"Spalletti sa che in Italia ci sono “60 milioni di Ct”. E noi siamo tra quelli. Quattro consigli non richiesti per cercare di portare a casa la pelle (vedi qualificazione al Mondiale). RUOLI “Ogni giocatore al suo posto” deve diventare un comandamento, basta esperimenti. Bastoni è fortissimo e deve fare solo il braccetto di sinistra, Buongiorno ha giocato male come tutti gli altri ma è un centrale di grande valore. TATTICA Spalletti ha scelto il 3-5-2 e va benissimo. La difesa a 3 è espressione dell’Inter di Inzaghi e dell’Atalanta di Gasp, ovvero il meglio che offre il calcio italiano. GRUPPO Qualcuno nel post-Dortmund ha detto “Affrontiamo Haaland, meglio richiamare Acerbi che lo ha già fermato”, ma Acerbi non è un lavoratore interinale (vengo, do una mano, torno a casa mia) e Spalletti ha già fatto le sue scelte. Ecco, vada avanti per la sua strada come ha detto: basta allargare le convocazioni, a meno che saltino fuori nuovi Roberto Baggio che, francamente, non si intravedono all’orizzonte. LE PROMESSE Maldini è una promessa, gli hanno rotto i maroni perché “gioca solo per il cognome” e se è vero che non è ancora pronto per certi palcoscenici è altrettanto vero che schierarlo da seconda punta significa annullarlo".
"La costruzione dal basso è il presente e il futuro del calcio e chi non lo ha ancora capito ha un problema tutto suo: così si creano le superiorità, così si può sperare di vincere sul lungo periodo. E però, c’è un però: la si deve pretendere se la squadra “si conosce” e funziona, altrimenti diventa puro masochismo, soprattutto contro selezioni pronte e sveglie come la Germania di Nagelsmann. In certi momenti - e in attesa di oliare i meccanismi - meglio un filo di pragmatismo in più, anche a costo di sembrare “antichi”.
"Spalletti a Napoli ha realizzato un capolavoro di idee e buon calcio, ma riproporlo in azzurro è difficile al limite dell’utopistico. In tempi diversi ci provò un certo Sacchi e fallì, Mancini ci è riuscito parzialmente ma alla fine l’Europeo lo ha vinto con la battaglia molto più che col gioco. È il ruolo del ct: accettare di poter “allenare” solo fino a un certo punto".
"È normale che a un ct venga voglia di mandare i famosi 60 milioni a quel paese, ché quelli son sempre lì a puntare il dito. Ma anche questo fa parte del ruolo: riuscire a mandar giù i rimbrotti e gli inutili consigli di chi - come il sottoscritto - sdottoreggia dall’alto delle sue zero panchine".
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