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rassegna

Spalletti-Mourinho, l’esperienza al servizio di due diverse filosofie di calcio

Emanuela Castelli

I due tecnici a confronto

Domenica sera al Maradona si sfideranno il Napoli di Luciano Spalletti e la Roma di José Mourinho. Due filosofie di calcio diverse a confronto, la prima votata all'attacco, al possesso palla orientato alla finalizzazione, la seconda al risparmio finalizzato alle ripartenze. Minimo comun divisore: l'esperienza. In un calcio che si svecchia, la Serie A trova due allenatori che hanno scritto la storia.

Spalletti e Mourinho, chi la spunterà domenica?

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Ne parla oggi il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "La panchina non ha età. In una serie A che tende sempre più vero il nuovo che avanza, Spalletti Mourinho sono i grandi difensori della vecchia guardia. Luciano - 63 anni - veleggia verso il primo scudetto della sua carriera in Italia, mentre Josè - giovedì soffierà sulle sue prime 60 candeline - in serie A ha già vinto, diventando nel 2010 il grande santone del Triplete neroazzurro. Vivono il calcio in modo diverso. Diverse filosofie, diversi approcci alle partite, diverse strategie di comunicazione. Spalletti, che in questi anni è stato spesso considerato «pompiere», si contrappone a Mourinho che invece è diventato noto per il suo essere sempre il primo a irrorare di benzina anche i più flebili fuocherelli. Si sono fatti spazio nel calcio italiano con la forza delle idee e a distanza di anni le difendono con fierezza, a dimostrazione del fatto che non serve essere figlio della generazione Z per imporsi con i giovani. Nel «nuovo» Napoli organo dei vari Mertens, Insigne, Koulibaly e Ospina si è trasformato nel leader di cui tutti avevano bisogno, l'esempio giusto da seguire per diventare grandi: in campo e fuori. Si piega, ma non si spezza. Con la sua forza sovrumana nel difendere la propria linea. È così che ha forgiato il Napoli vincente che sta triturando il campionato. Ha girato a 50 punti dopo il girone di andata e adesso ha fissato l'obiettivo scudetto da centrare il prima possibile. Annota tutto su un'agenda che negli anni è diventata gonfia come una bibbia, la sua bibbia. Ci sono dentro le frasi da utilizzare nello spogliatoio, le parole giuste da utilizzare al momento giusto. Perché l'esperienza serve anche a questo. Non è il tipo che gira attorno alle cose, va dritto al punto e non si nasconde (...) Dall'altra parte Mourinho (...) Ha vinto lo Scudetto nel 2010 alla guida dell'Inter diventando a tutti gli effetti il vero grande santone dell'ultima generazione neroazzurra. Ha vinto in serie A e probabilmente con quella vittoria ha costruito il suo personaggio da vincente a tutto tondo. Giovedì festeggerà 60 anni, ma continua ad avere l'appeal di un ragazzino (...) Il suo calcio non è mai stato champagne, ma si accontenta di vincere, che altrove è pur sempre «l'unica cosa che conta». Conosce alla perfezione i tempi di ogni uscita in pubblica e nessuna delle sue frasi è banali".