L'edizione odierna de Il Mattino riporta un retroscena su Luciano Spalletti e Dries Mertens al termine di Napoli-Sassuolo dell'aprile scorso.
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Spalletti, il botta e risposta con Mertens che sancì il suo addio: “Vedo malafede”
Spalletti, il botta e risposta con Mertens che sancì il suo addio
"Spalletti ricorda, prima ancora dei fischi e delle busta con le uova, l’aria pesante che si era creata intorno alla squadra dopo il 2-3 al Castellani. Un maxi-ritiro cancellato perché non si trovarono le camere in hotel, le sedute psicologiche di De Laurentiis a cena. All’allenatore sembrava di aver centrato un risultato di prestigio - il ritorno in Champions fallito un anno prima - perciò negli spogliatoi del Maradona si sfogò: «Non mi piace il tentativo di oscurare questo grande risultato. Vedo malafede. Del campionato che si poteva vincere ne ho parlato io ma per tentare di alzare l’asticella. La squadra non meritava di giocare in questa atmosfera». Spalletti e i giocatori avevano letto striscioni duri, uno sbalzo d’umore soltanto in parte giustificabile con il risultato di Empoli. La delusione serpeggiava anche all’interno del gruppo, se ne fece portavoce Mertens dopo le due reti. «Non c’erano squadre più forti del Napoli, sono più deluso rispetto all’anno dei 91 punti». Dalla risposta di Spalletti, gonfio di amarezza per come erano stati accolti i suoi uomini dai tifosi, si intuì che difficilmente Dries sarebbe rimasto a Napoli. Un attacco forte. «Se dice che non c’erano squadre più forti di noi, dica pure chi è stato insufficiente a suo avviso». Si prenda la responsabilità di indicare quali compagni sono venuti meno. Mertens scelse il silenzio, si sarebbe fatto vivo - attraverso i suoi avvocati - a inizio giugno non con la richiesta di un appuntamento a De Laurentiis per rinnovare il contratto ma con quella di 4 milioni all’anno per restare in maglia azzurra. Uno strappo non ricucibile, al contrario di quello tra la squadra e la tifoseria: Spalletti voleva farla rinnamorare del Napoli e vi è riuscito".
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