Il lavoro del tecnico francese è sotto la lente d'ingrandimento per scovare le diversità con il suo predecessore che la scorsa stagione ha fatto girare perfettamente la squadra
C'è grande attesa per vedere all'opera in una gara ufficiale il Napoli campione d'Italia che quest'anno sarà guidato da Rudi Garcia. Il tecnico francese ha raccolto le redini di Luciano Spalletti che da queste parti è diventato un vero e proprio eroe. In queste uscite degli azzurri in amichevole sono emerse le prime differenze tra i due allenatori. L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sportle ha analizzate. A seguire quanto evidenziato dalla nostra redazione:
"Ma è soprattutto in fase di possesso che le due filosofie appaiono già discretamente differenti. Spalletti teneva gli esterni larghi, sulla linea laterale. Portava i terzini a ridosso dell’area avversaria con sovrapposizioni interne e chiedeva alle mezzali di lanciarsi nello spazio alle spalle della difesa. Con Garcia - almeno per quanto visto finora – più che il giropalla si cerca subito la verticalità, andando a cercare le punte esterne all’interno del campo, sulla trequarti alle spalle della prima punta, per intenderci. Da lì possono rifinire per il compagno o calciare, o allargare il gioco sulla mezzala che nel frattempo è andata a coprire l’ampiezza in sovrapposizione".