Ieri Luciano Spalletti ha fatto irruzione a Radio Kiss Kiss Napoli, mentre veniva intervistato il neo-arrivato Gollini, ed ha fatto un breve, brevissimo proclama alla popolazione napoletana: "Bisogna pensare a lei, la maglia. Faccio un appello ai tifosi: "Bisogna fare tutto per lei, restare tutti uniti". Che veda pericoli all'orizzonte, che veda in qualcuno dei suoi troppa sicurezza? Non importa, la sua comunicazione prende per mano e trascina. Retorica o meno, viene sempre espletata sentitamente, con intensità.
rassegna
Spalletti come Boccaccio, la sua irruzione a KKN e l’appello che sa di poesia
Spalletti e l'appello ai tifosi
Ne parla oggi Il Mattino, ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926: "Bisognerebbe godersi ogni istante di quando dice quelle frasi, per apprezzarne l'arte. «Chiedo ai tifosi di fare tutto, proprio tutto per lei». La retorica, certo, di Luciano Spalletti fa parte del suo armamentario di allenatore a un passo dalla leggenda: l'ultima sua esternazione, a Radio Kiss Kiss, interrompendo l'intervista di Gollini, è pura rappresentazione teatrale. Ma nel senso più nobile e alto del termine. «Non dovete pensare al singolo, non è il momento degli individualismi. Bisogna pensare a lei. Chi è lei? La maglia, la città, la maglia» (...) La statura del personaggio è evidente, ogni volta gli riesce a meraviglia di mettere nel sacco l'uditorio. O almeno lui se ne va via sempre con questa convinzione di esserci riuscito. Come ha fatto ancora una volta ieri pomeriggio, nel suo blitz radiofonico. «Sono venuto qui per fare un appello a tutti i nostri tifosi. Chiedo a tutti gli sportivi di fare tutto per lei. Cosa intendo per lei? Il mio riferimento è alla maglia, alla città, alla squadra. Dobbiamo essere tutti uniti, compatti. Non aggiungo altro anche perché parlerò in conferenza prima della gara con lo Spezia». Sono giorni in cui se la gode con questo straordinario +13. Potrebbe indossare persino un alloro in testa, a volte pare un poeta. Di quelli antichi, dove non è che ogni strofa sia ben chiara. D'altronde era o non era di Certaldo pure Boccaccio? Eccolo, dunque, quando declama l'ennesimo proclama al popolo di Napoli, spaventato da chissà cosa, intravedendo magari qualche spettro all'orizzonte. Ma se ritiene che ci siano delle minacce a questo primo posto, e allora fa bene a invocare l'unità del tifo azzurro. Se teme che ci sia qualcuno che possa andar via di testa tra i suoi big, evviva Spalletti e i suoi discorsi che appaiono detti, sempre, con il cuore. E con un unico obiettivo: portare il Napoli al terzo scudetto della sua storia quasi centenaria. Trentatré anni dopo l'ultimo. Un lungo oblio che sembra arrivato al termine".
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