Cioè?
«Davano per scontato che a 36 anni avrei smesso. Che mi sarei ritirato: al primo infortunio? Ma perché? Non ci penso neanche, aspetto un’occasione: sono svincolato e in attesa. Voglio giocare e giocherò».
Con la Fiorentina come va?
«La Fiorentina sa come la penso: se ha bisogno di me, sono qua. Nel frattempo ringrazio la società, il tecnico, i compagni: mi hanno seguito, aiutato, sostenuto e mai abbandonato. Mai. Ho trovato grande umanità, sono grato a tutti. Anche ora lavoro al Viola Park. E in vacanza mi hanno fatto seguire da un fisioterapista dello staff, Stefano».
Vacanze in Sardegna, casa tua, manco a dirlo.
«In realtà non ho fatto un solo giorno di relax: non mi sono mai fermato per accorciare i tempi di recupero con Stefano».
Il lato umano della Viola: storia bella, davvero. Un peccato finirla così.
«Ripeto, aspetto una chance: se non sarà a Firenze vedremo, Italia o estero non è un problema. Parlo altre tre lingue: inglese, francese e spagnolo».
Con l’arabo come te la cavi?
«Beh, quello dovrei impararlo. Gli arabi stanno rendendo il mercato più folcloristico, sta accadendo qualcosa di mai visto. E sta nascendo una lega interessante: se giocano Cristiano contro Benzema io li guardo volentieri. E non credo di essere l’unico».
Ti stai facendo un’idea sul prossimo campionato?
«Il Napoli è ancora favorito per lo scudetto anche senza Kim. Proseguire su una base solida è più facile: per Inter, Juve e Milan non è facile rifondare. Però il Milan sta facendo un bel mercato».
Chukwueze e Pulisic sono la risposta a Kvaratskhelia?
«Non giudico chi non conosco bene, lo sai. Ma conosco Kvara: gli ho visto fare due o tre cose incredibili in allenamento. Più che in partita: è un mostro».
Osimhen vale 200 milioni?
«I prezzi li fa il mercato. Ma se oggi parliamo di centravanti puri, penso a Victor e Haaland».
Se invece parliamo di portieri del futuro, pensi a Salvatore Sirigu?
«Io vorrei regalarmi una bella opportunità ed essere felice. Mi auguro la salute e poi la gioia di tornare ad allenarmi senza pensare a terapie, piscina e palestra. Voglio arrivare al campo, cambiarmi, infilare i guanti e ridere». E volare.
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