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rassegna

Giovanni Simeone, il richiamo di Napoli e quella vocazione da bomber

Emanuela Castelli

L'analisi del Corriere dello Sport

L'edizione odierna del Corriere dello Sport a firma Antonio Giordano traccia la carta d'identità di Giovanni Simeone

Simeone entra e segna. Sempre. Una sentenza, colui che ha scelto Napoli quasi per una sorta di vocazione mistica

Il padre, amico di Diego, aveva gli occhi commossi, quando il Cholito è stato chiamato dalla Società partenopea. La stessa commozione del figlio, che non c'ha pensato un attimo. E non è solo una questione di crescita professionale, ma una scelta dell'anima, un richiamo ineludibile, uno di quelli che ti vengono da dentro. E, quando scende in campo a partita in corso, il Cholito ricambia l'amore di Napoli a suon di gol. "L’uomo - o il bomber, che poi sarebbe la stessa cosa - va di fretta e Cremona, ma chi l’avrebbe detto, è stato l’appuntamento al quale s’è presentato con minor solerzia: con il Liverpool gli bastarono 3', cosa sono centottanta secondi nella vita di un attaccante?, prima di scoprire che stava piangendo, disteso sull’erba, travolto dai compagni, per averla fatta grossa, gol in Champions. A San Siro, la Scala, gli servì una dozzina di minuti, per andare a girare di testa, come solo i centravanti sanno fare, e chiuderla lì. Alla Cruijff Arena, un altro tempio, 17' e poi, eccolo là, sono il cholito, il figlio di Diego (Simeone); e infine lo Zini, Cremona, quando è uscito dalla nebbia di una partita sporca, l’ha illuminata andando a saltare tra le nuvole, spuntando dal nulla e tra giganti, al diciannovesimo della sua personalissima partita".