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NAPLES, ITALY - OCTOBER 04: Giovanni Di Lorenzo of SSC Napoli during the Serie A match between Napoli and Como at Stadio Diego Armando Maradona on October 04, 2024 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
La figura del capitano è una delle più sacre nel mondo del calcio. Da sempre oggetto del desiderio di ogni bambino che sogna di diventare calciatore, la fascia attorno al braccio del capitano rappresenta ben più di un semplice pezzo di stoffa. Rappresenta autorevolezza, è simbolo di un riconoscimento conferito dallo spogliatoio al leader del gruppo. Eppure, nel nostro campionato i capitani faticano ad avere una centralità totale, visti i continui cambi di gerarchie che stanno caratterizzando le formazioni della nostra Serie A. Ne ha parlato il Corriere della Sera, in un focus molto interessante che ha sottolineato come, tra le squadre di vertice, solo Inter e Napoli abbiano un capitano fermamente centrale anche dal punto di vista tecnico.
"Trovare un leader maximo riconosciuto in Serie A è diventata una rarità. Gli esempi principali sono quelli di Calabria e Danilo con Milan e Juventus con l'esterno italiano, ora out per infortunio, che è stato sostituito da Theo, Maignan, Leao e Tomori mentre il brasiliano, riproposto recentemente da Motta, ha ceduto la fascia a Gatti, Bremer e Cambiaso. All’incirca la metà delle squadre di Serie A hanno un capitano 'parziale'. Il casting resta aperto in molte squadre, non per le due candidate più forti per lo scudetto, Napoli e Inter, dove la centralità dei due capitani, Giovanni Di Lorenzo da una parte e Lautaro Martinez dall'altra, è altresì evidente e non lascia spazio a interpretazioni".
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