rassegna

Scudetto Napoli, nessun “miracolo”: il presente non revisioni il passato

Emanuela Castelli
Emanuela Castelli Giornalista 
Il punto del Corriere dello Sport

Ora che il Napoli galleggia tristemente a metà classifica, si sta insinuando nei più il dubbio che forse, forse, lo scudetto della passata stagione sia stato un miracolo, un evento irripetibile, casuale, o che abbia portato alla sopravvalutazione del gruppo squadra. Nulla di tutto questo: quel successo fu la risultante di un lavoro compiuto magistralmente da ogni ingranaggio della Società Sportiva partenopea.

Scudetto Napoli, il presente non sbiadisca quella gioia

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Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Ora che il Napoli, la star, s’è eclissata, divorata da una forma di ego sostenuto da insospettabili tracce autodistruttive, nelle analisi più scomposte e superficiali c’è la tendenza a ritenere quel capolavoro un miracolo, per la Treccani «evento straordinario, estraneo alle leggi della natura e attribuito a forze o eventi soprannaturali». È invece è scritto nelle tavole del calcio - o nel dizionario del football - che il Napoli dello scudetto è la rappresentazione più solare di un’identità progettuale ventennale (dal De Laurentiis-day nel settembre del 2004), la sintesi più limpida del valore tutt’altro che simbolico della competenza (che con Anguissa, Kim e Kvaratskhelia esalta l’evoluzione di Giuntoli) e poi la dimostrazione plastica della raffinata cultura d’un allenatore per lunghi tratti “incompreso” nella sua estrosa genialità (perché essere Spalletti, nel percorso trentennale, non è mai stato banale). Non c’è trucco e non c’è inganno: il Napoli campione d’Italia ha avuto un senso e ne ha dato a quei giorni, non è germogliato casualmente e né ha rappresentato l’evento - il cosiddetto “allineamento dei pianeti” - non è stato neanche sopravvalutato, altrimenti si dimentica ciò ch’è successo nell’epoca in cui è andato a zonzo nel Vecchio Continente (con dentro una semifinale di Europa League con Benitez e un quarto di Champions League, marzo 2023), le Coppe Italia, le Supercoppe, i titoli evaporati con novantuno punti (91, eh), gli spettacoli attrezzati un po’ ovunque, quella massa multietnica di talenti talmente imponente da definire una costellazione di stelle". 



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