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Sconcerti: “La mancanza dei tifosi ha cambiato il calcio. I difensori sono meno attenti, si segna di più”

Mattia Fele

Nel suo editoriale per il Corriere della Sera, il giornalista Mario Sconcerti fa il punto di un campionato di Serie A dove si segna tantissimo e domina lo spettacolo. Secondo l’autorevole giornalista il fatto è da imputare...

Nel suo editoriale per il Corriere della Sera, il giornalista Mario Sconcerti fa il punto di un campionato di Serie A dove si segna tantissimo e domina lo spettacolo. Secondo l'autorevole giornalista il fatto è da imputare all'assenza dei tifosi, a cui i giocatori sembrano ormai essersi abituati. E' pur vero che ad inizio stagione è molto ricorrente questo numero importante di reti segnate, poiché i punti pesano meno e le squadre si lasciano andare maggiormente - specie le cosiddette "piccole" - senza incorrere in involucri tattici che talvolta accoltellano la spettacolarità delle gare. Secondo Sconcerti però il maggior numero di reti è da imputare alla difficoltà dei difensori nel silenzio degli stadi.

Le parole di Sconcerti

"La mancanza di pubblico sta cambiando il calcio in modo impressionante. Soprattutto il campionato di Serie A secondo me. Nelle dodici giornate dell’ultima estate sono state segnate 392 reti contro le 326 della stagione scorsa nello stesso periodo. Se c’è un merito degli attaccanti, c’è un disastro per i difensori. E qui siamo al punto: è molto probabile che il calcio del silenzio danneggi i difensori, tolga concentrazione. I movimenti del difensore non sono spontanei, dipendono da quelli dell’attaccante. Sono riflessi di seconda battuta, hanno bisogno del doppio di attenzione. Il pubblico rappresenta il primo giudizio sul gioco, tiene sveglio il difensore, spesso gli indica il pericolo, la geografia dell’avversario. Il silenzio favorisce l’agguato, la sorpresa dell’attaccante".