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Sconcerti: “Non ci sarà un caso Insigne, ma ADL vuole dimostrare qualcosa alla squadra”

Mattia Fele

Mario Sconcerti, autorevole firma del giornalismo sportivo italiano, è intervenuto a TMW Radio.

Sono tanti - alla vigilia del ritiro a Dimaro - i temi da trattare in casa Napoli, così come sono altrettante le valutazioni che dovrà mettere in atto velocemente Spalletti, sia dal punto di vista gestionale che tecnico. La rosa a disposizione dell'ex Inter e Roma è molto ridotta (non numericamente): troppi sono i titolari che mancano per poter pensare subito di instillare un pensiero calcistico in un undici ben formato. Ciò che si tenterà di fare sarà allora per adesso costruire un proprio parere sul possibile sistema e principio di gioco di base della squadra partenopea. Ci sono però delle problematiche in gioco, come quella che è legata al rinnovo di Lorenzo Insigne, capitano e bandiera del Napoli. Ne ha parlato oggi - tra gli altri opinionisti, e tra gli altri argomenti - Mario Sconcerti.

Sconcerti: "Insigne? Non ci sarà nessun caso"

 Mario Sconcerti è intervenuto quest'oggi a TMW Radio. Di seguito un estratto di quanto dichiarato:

Su Messi

"Mi sembra ancora una decisione di sentimento del giocatore. Spero che sia anche una decisione tecnica importante. Un rinnovo di cinque anni mi sembra più una scelta di vita che tecnica. In questo momento si vedono più gli anni di Messi che quelli di Ronaldo. Rischia di essere meno decisivo di un tempo, sempre eccezionale ma i cui costi cominciano a rasentare i vantaggi che può darti".

Su Insigne

"Non credo che sarà un caso. Credo si stia ragionando attorno a cifre che restano plausibili. Credo che sia più un atteggiamento dimostrativo di ADL nei confronti della squadra. Non credo che seriamente intenda diminuirgli lo stipendio".

Euro 2020, quale il momento decisivo per l'Italia?

"Le ultime due partite le abbiamo pareggiate e questo significa che l'avversario stava crescendo e che noi gli eravamo pari. Nessuna partita è finita sul campo nella parte conclusiva. Il momento fondamentale è quando siamo riusciti ad andare in vantaggio con la Spagna, forse in modo immeritato. Lì abbiamo capito anche che era un Europeo fortunato".