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(Photo by Getty Images)
Nella prossima gara di campionato, gli azzurri di Luciano Spalletti dovranno vedersela con l'Atalanta di Gasperini, piazzata al quarto posto in classifica con largo merito. Mentre la Dea proviene da un'ottima vittoria casalinga contro il Venezia, il Napoli dovrà occuparsi di smaltire infortuni e soprattutto delusioni in seguito al pareggio per 2-2 contro il Sassuolo di Dionisi. Ne ha scritto - come di consueto a fine giornata di campionato - il noto giornalista Mario Sconcerti sulle colonne de Il Corriere della Sera.
Di seguito un estratto dell'editoriale di Mario Sconcerti sull'edizione odierna de Il Corriere della Sera:
"Il Napoli sceglie di giocare a Sassuolo con la stessa formazione di domenica e paga un crollo finale complicato dall’uscita di Koulibaly. Ci sono due dati evidenti dietro questo passo indietro. La lentezza dell’ultimo mese con 5 punti in 4 partite, unica vittoria quella con la Lazio leggendaria e già lontana; e soprattutto la mancanza di ricambi, decisiva in stagioni di sessanta partite ognuna con cinque cambi. Per capirne il peso basta dire che l’Inter ha giocato con 4 cambi nella formazione base e soluzioni tattiche quasi sperimentali. Il Milan ha fatto 6 cambi sui dieci in campo tre giorni fa, l’Atalanta addirittura 7. In totale fanno 17 cambi contro lo zero di Spalletti. Se ci si mettono l’euforia dell’eterna commozione intorno a Maradona, la statua inaugurata allo stadio, i quattro gol alla Lazio che hanno messo in cantina anche la leggendaria superstizione della città facendole confessare il suo splendido ottimismo viscerale, i dieci minuti di pazzia finale diventano quasi un obbligo.
[...]
L’Atalanta in otto gare ha ripreso 5 punti al Napoli, 3 all’Inter, 2 al Milan. È in testa dal sedici ottobre e non lo sa. È pronta a cercare di vincere? Non credo. Porta sempre sei uomini intorno al pallone per riprenderlo in fretta, questo le fa tenere il campo con gli altri quattro-cinque. È una grande squadra che si consegna per forza a un po’ di disordine. Ma è anche vero che manca una squadra chiaramente migliore dell’altra".
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