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rassegna

Mancini, perché aspettare quando puoi convocare Scalvini e Zanoli?

Gennaro Del Vecchio

Zanoli e Scalvini sono più che pronti

Sono pronti, inutile nascondersi dietro un dito: Alessandro Zanoli e Giorgio Scalvini sono pronti per la Nazionale. Giovani? Si, ma anche infinitamente talentuosi. E lo stanno dimostrando con Atalanta e Napoli, non due squadre di media classifica. Lo riporta la Repubblica.

Zanoli e Scalvini, il futuro della Nazionale

Di seguito quanto evidenziato:

"Vorrei parlarvi di Salvini e Zaniolo. Mi correggo. Di Scalvini e Zanoli. Ecco, grazie: meglio. Più freschezza e meno polemiche. Guardi giocare questi due ragazzi (un 2003 Scalvini e un 2000 Zanoli) e ti chiedi: perché no? Perché non adesso? E l’inevitabile: se non ora quando?

La petizione in favore del vivaio è un tema ricorrente, ma il fiume è asciutto: l’Italia non si è qualificata per il secondo Mondiale di fila, la vita è adesso, o aspettiamo l’allargamento delle squadre ammesse, delle porte, dei requisiti di nazionalità? E sennò? Scalvini & Zanoli. Può sembrare un’insegna di mobilificio che emerge a lato dell’autostrada nel tratto padano.

È una piccola speranza, già segnalata da alcuni per la contemporanea presenza in campo durante Atalanta (Scalvini)-Napoli (Zanoli). Poi a Lipsia l’altra mezza conferma: Gasperini butta dentro Scalvini nel momento più difficile, dopo aver subito il pareggio. Segno di fiducia assoluta, tanto più che lo schiera non nel suo ruolo naturale (difensore), ma a centrocampo, dove sembra Gagliardini prima della cessione: contrasta, smista, sfiora un gol azzeccando l’intenzione ma non il colpo. E oggi Zanoli, dopo il debutto, concede il bis contro la Fiorentina. Sono eccezioni? Forse no. Allegri disse che era un piacere veder giocare Fagioli.

Dove, nella Cremonese? Ha ragione il ragazzo: basta prestiti, tenetemi o cedetemi. Nel secondo caso sarà quel che è stato Locatelli per il Milan: un rimpianto. Ma almeno avrà fatto la sua strada. Con Scamacca e gli altri Under 19 che nel 2018 sfidarono in finale il Portogallo (Bellanova, Tonali, Frattesi, Melegoni) la si è presa fin troppo larga. Da quanto erano pronti? C’è un 2003 a Bologna (Mazia) che al torneo di Viareggio ha battuto il record di gol di Immobile, ma il vice-Arnautovic lo sono andati a pescare nella seconda serie olandese (per poi giudicarlo acerbo).

Quanti anni aveva Roberto Mancini quando esplose con quella maglia? Il confronto con certe realtà estere è un disco rotto: suona i nomi di Pedri e Gavi, Foden e Mount, Musiala e Davies. Ma la musica è quella, le altre sono soltanto “canzoni stonate, parole sempre un po’ sbagliate”. C’è il sospetto di un pregiudizio morale: che siano sempre considerati un po’ svagati, per così dire. Il contro-sospetto è che a questi non si perdoni quel che un quarantenne come Ibrahimovic fa passare per forza del carattere".