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(Getty Images for Lega Serie A)
L'attesa, il pathos, la speranza e la possibile esplosione di gioia che Salerno aspetta da 23 anni: la promozione in Serie A. Un attimo dopo, però, affiorerebbero i dubbi sul futuro societario. Già, perché nel caso in cui i granata dovessero coronare il sogno di salire nell'olimpo del calcio professionistico i due co-patron della Salernitana Claudio Lotito e Marco Mezzaroma (prima cognati e poi, dal 2011, soci all'ombra dell'Arechi) dovranno giocoforza passare la mano, essendo il primo già proprietario di un club di massima serie: la Lazio. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.
Lo impone l'articolo 16 bis delle NOIF che alle latitudini granata ormai si conosce a menadito. Si riproporrebbe, insomma, l'atavico dilemma sulla multiproprietà che proprio nell'ultimo Consiglio Federale è stata vietata, fatte salve le situazioni preesistenti come quella della Salernitana appunto, ma anche del Bari (oggi in serie C) della famiglia De Laurentiis e del Mantova (anche i virgiliani in terza serie) del patron del Verona, Maurizio Setti. Tutte stanno beneficiando di una deroga dopo aver vinto nei dilettanti, ma nessuna, per ovvie ragioni, potrebbe prendere parte allo stesso campionato in cui partecipa la «consorella maggiore».
Lotito e Mezzaroma avranno un mese di tempo dalla fine del campionato per vendere il club. Si vocifera che già da tempo la proprietà abbia avviato contatti con alcune holding estere, fissando il prezzo del club ad una cifra che si aggira sui 17 milioni di euro. Non è escluso, però, un colpo di coda con Mezzaroma unico proprietario, ma solo nel caso in cui la normativa sul grado di parentela venga modificata. Staremo a vedere.
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