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PALERMO, ITALY - MAY 08: Rino Foschi, US Citta' di Palermo Sport Director, attends a press conference during the presentation of ARKUS Network Group as US Citta' di Palermo new owner at Mondello Palace on May 08, 2019 in Palermo, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)
Rino Foschi, noto direttore sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni a 1 Station Radio. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato da CalcioNapoli1926.it:
Cosa ha in meno il calcio italiano rispetto a quello estero?
"Mancano i campioni che sono in altri Paesi, in Inghilterra e Spagna. Dopo la pandemia siamo in un momento particolare, con la vittoria dell'Europeo c'era positività, poi ci siamo scollati con il mancato accesso al Mondiale. Non è più il calcio degli anni 70-80, i Presidenti non sono più passionali, non italiani, ma stranieri. Si fa solo business".
Come può un imprenditore come De Laurentiis competere?
"Un segnale lo ha dato, con la promozione del Bari ad esempio. Vedremo quale squadra molla, anche l'Atalanta adesso ha un potente al fianco. In Italia per competere bisogna avere delle risorse importanti, la passione è quella che è, anche se insieme ai Percassi sono passionali. Per arrivare in Champions è difficile, non so fino a che punto De Laurentiis possa o non possa cederlo. Non voglio dire niente, saprà lui il momento quando cedere o meno".
A Bari potrebbe ripercorrere la strada fatta con il Napoli?
"Parliamo di una piazza importante come Bari, sia a livello culturale che calcistico. Ci sta che possa ripercorrere una strada simile, ma deve mollare il Napoli. Mollarla è dura, è una città unica nel modo di fare il calcio e per come i napoletani vivono il calcio".
Su Napoli-Roma e lo Scudetto
"Con la Fiorentina ha avuto una battuta d'arresto come le prime in classifica. Il Napoli ci crede ancora, ha ancora la possibilità di aggiudicarsi il campionato, si lavorerà sulla sconfitta con professionalità. Ha un collettivo per crederci fino in fondo, può farcela ma come anche Inter e Milan. E' tutto da giocare il campionato, credo ci credi ancora anche più di prima".
Sul livello del campionato
"Mediocre. E' più bello rispetto a quattro anni fa quando la Juve era prima a venti punti dalla seconda. Ora è bello da vedersi, ma è livellato dal basso verso l'alto. La Salernitana stava per vincere a Roma, è abbastanza livellato, non pensavamo fosse così. Ci sono delle battute d'arresto che ti lasciano l'amaro in bocca, gli organici sono importanti ma non completi".
La Juve può ancora competere per lo Scudetto?
"Difficile, è partita male dopo tanti anni e vittorie. C'era da pagare lo scotto, la squadra sicuramente si è completata a gennaio con una punta importante, ma è carente specialmente a centrocampo. Allegri è bravo, ha recuperato tanta strada, ma arrivare nei primi quattro è già un bel percorso. Vincere il campionato ho grandi dubbi, le altre dovrebbero perderle tutte".
Le immagini di Nedved che urlava contro Allegri sono stile Juve?
"Ho fatto una buona carriera, ero abbastanza focoso, non mi va di giudicare. La Juve degli Agnelli ha sempre avuto dirigenti pacati, Nedved è focoso, è criticabile, ma è il suo carattere ed il ruolo lo ricopre in questo modo. Non vorrei offendere nessuno, giudicarlo, personalmente se mi guardo lo specchio feci delle sceneggiate..."
Ti aspettavi l'exploit di Osimhen? Può migliorare?
"E' un grande giocatore, si sapeva quando era arrivato, è uno dei migliori in quel ruolo in Italia. Ha margini di miglioramento, è stato un grande acquisto. Ci credo ciecamente, è uno dei pochi che fa la differenza. Se il Napoli raggiunge l'obiettivo principale, il merito sarebbe gran parte suo".
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