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(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
Alle 10 del mattino, quando la squadra scende in campo a Castel Volturno per la rifinitura del giorno dopo, i volti sono ancora stanchi. C'è la sgambatura e il timore che Rino Gattuso continui con la predica della sera prima. Ed è esattamente quello che fa. Ringhio non dà scampo ai suoi, li affronta con un discorso severo, una analisi spietata del primo tempo di Rijeka e un confronto a muso duro, con toni accesi. Nessun calciatore riesce a trovare una giustificazione. Il punto chiave sono gli atteggiamenti tattici individuali che Ringhio definisce incomprensibili. Lo riporta l'edizione odierna de Il Mattino.
Ha mostrato ai suoi come la sua rabbia non è ancora sbollita. Già, perché Gattuso non ha girato pagina tanto facilmente e prima di partire per Bologna pretende che la squadra rivisiti la notte degli orrori di Fiume. Li ha perdonati dopo il Sassuolo ma non dopo giovedì. Ha rivisto con loro tutto il primo tempo, quell'atteggiamento da gita che proprio non può essergli andato giù. "Io non mi sono mai sognato di giocare nella mia carriera come avete fatto voi", ha urlato. Lo sfogo nell'intervallo resterà nella mente degli azzurri. Ma anche le parole durissime, le accuse laceranti di ieri mattina non saranno facili da dimenticare. Almeno questo si augura Gattuso. Quel primo tempo autolesionista è figlio di una svogliatezza immotivata. Una prestazione spettrale, per certi versi: vanno bene i tre punti. Ma solo quello.
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