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Reja: “Napoli da scudetto. Spalletti mago della tattica, De Laurentiis scout”

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Edy Reja ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport, presentando la sfida fra Atalanta e Napoli, in programma domenica alle 15.00

Domenico D'Ausilio

Edy Reja, CT dell'Albania ed ex Atalanta e Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, presentando la sfida fra le sue due ex squadre, in programma domenica alle 15.00 al Gewiss Stadium.

Reja sulle possibilità di scudetto del Napoli

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"C’è stato più di un momento, durante la stagione, in cui il Napoli era la mia favorita. Poi sono arrivati alcuni risultati negativi che mi hanno sorpreso, come le sconfitte in casa con Empoli e Spezia. O di recente il ko nello scontro diretto con il Milan al Maradona. Vincere lì avrebbe dato una spinta forse decisiva. Ora il Napoli insegue i rossoneri, ma nulla è perduto".

Su Gasperini e l'Atalanta

"Io considero Gian Piero Gasperini il Sacchi degli ultimi 10 anni, per come ha rivoluzionato il calcio italiano. Spalletti è, invece, più eclettico. Il Napoli di quest’anno fa tanto possesso, ma il suo tecnico è un mago nelle letture tattiche e sa sfruttare al massimo le ripartenze. Un’arma che fa particolarmente male all’Atalanta, abituata a portare tanti uomini nella metà campo avversaria. Ecco, gli azzurri devono riuscire a sfruttare i momenti per colpire quando l’avversario è scoperto".

Sull'assenza di Osimhen

"Osimhen sarebbe stata l’arma perfetta per complicare le cose all’Atalanta, che solitamente lascia parecchio campo da attaccare alle spalle e accetta gli uno contro uno. Situazioni in cui Osimhen è devastante".

Sulla tattica

"Per vincere al Gewiss, Spalletti deve dare meno importanza al palleggio e cercare il più velocemente possibile di innescare gli esterni, magari puntando sulla qualità di Zielinski. L’Atalanta può soffrire nei ribaltamenti di fronte. E Luciano, come detto, è molto abile in queste letture".

Su Percassi e De Laurentiis

"Se parliamo del carattere, Percassi e De Laurentiis sono diversi. Ma come imprenditori e proprietari, si assomigliano molto più di quanto si pensi. E non è un caso che Atalanta e Napoli siano due tra le poche società italiane a non avere mai problemi nel far quadrare i conti. Basta guardare i bilanci: siamo di fronte a due fuoriclasse nell’amministrazione di un club. Antonio poi, come suo figlio Luca, ha giocato a calcio ad alto livello, così quando ci discuti di tattica capisce al volo. A me a volte bastava un’occhiata per intenderci. De Laurentiis, invece, ha imparato in fretta, da uomo in gamba qual è. E poi ha un occhio straordinario nella scelta degli attaccanti: Lavezzi, Cavani, Higuain e oggi Osimhen. Non ne sbaglia uno eh".

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