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Regione Campania, il bollettino coronavirus: 77 positivi su 1045 tamponi
Coronavirus | L'Unità di Crisi della Regione Campania comunica che dal pomeriggio di oggi presso il centro di riferimento dell'ospedale Cotugno ha analizzato 256 tamponi di cui 23 risultati positivi. Il centro di riferimento dell'ospedale Ruggi ha analizzato 71 tamponi di cui 9 risultati positivi. Il laboratorio della Federico II ha analizzato 14 tamponi di cui nessuno risultato positivo.
Il centro di riferimento dell'ospedale San'Anna ha esaminato 93 tamponi di cui 8 risultati positivi. Infine, il centro di riferimento dell'ospedale Moscati ha verificato 256 tamponi di cui 17 risultati positivi.
Pertanto nelle sedute del pomeriggio sera sono risultati positivi 57 pazienti su 690 tamponi.
Positivi di oggi 22 marzo: 77
Tamponi di oggi: 1045
(Retrospettivo positivi di ieri: 99 su 548 test)
“Finalmente il Governo ha deciso di fermare tutto, ad eccezione di ciò che è essenziale per continuare a vivere. Rimangono operativi, quindi, servizi di pubblica necessità, alimentari, farmacie e pochissimo altro. Stiamo per combattere la fase decisiva della guerra, le prossime tre settimane.
PRIMO APPELLO: Chi deve combattere fuori dalle mura di casa va difeso e sostenuto. Tutti gli altri combattano restando a casa. Uscite solo quando assolutamente necessario, altrimenti sarete gli alleati del nemico.
SECONDO APPELLO: Ho chiesto al Prefetto, unica autorità competente, di potenziare al massimo, anche di più, i controlli da parte di tutte le forze di Polizia, esercito compreso. Punire i trasgressori ed impedire riunioni e assembramenti di persone. Laddove in prossimità di esercizi commerciali non si rispettassero le condizioni di sicurezza, i locali dovranno essere chiusi. Controlli rigorosissimi per evitare che altre persone, dopo la chiusura delle aziende e delle fabbriche al nord, ritornino nelle nostre terre. Se amate la vostra terra di origine e i vostri cari restate in casa.
TERZO APPELLO: Si rischia di morire per assoluta carenza di personale e materiale sanitario e di posti letto. Molti medici e infermieri si sono ammalati per carenza dei dispositivi di sicurezza e sono divenuti veicoli di diffusione del virus".
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