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Foto SSCN
In un Napoli-Inter che valeva la sfida allo scudetto, la difesa nerazzurra sarebbe potuta essere un ostacolo difficile da superare per Osimhen. Eppure il nigeriano ha impiegato meno di cinque minuti per far capire ai compagni che l'infortunio di novembre era definitivamente alle spalle. Ha attaccato ogni pallone senza la paura di farsi male, affrontando DeVrij e compagni nonostante la maschera. Ne ha parlato il Corriere dello Sport nell'edizione odierna.
La partita di ieri si può definire come il ritorno ufficiale di VictorOsimhen. Già a segno contro il Venezia, ma uno scontro scudetto è un esame molto più difficile da affrontare. Ma il nigeriano lo ha passato ampiamente. Una partita generosa e mai scomposta, toccando pochi palloni - ventitré - ma ognuno si è trasformato in un'azione estremamente pericolosa. Spesso si è ritrovato ad affrontare da solo i due giganti della difesa nerazzurra, DeVrij e Skriniar, ma ha mostrato un'esuberanza fisica che in Serie A fa la differenza. C'è stato un momento, a metà del primo tempo, in cui pur la solida difesa nerazzurra è parsa impotente, non sapevano come fermarlo.
Osimhen era presente in tutte le azioni offensive del Napoli. Si è procurato il rigore che ha portato in vantaggio gli azzurri. Un suo tiro sporco ha portato il pallone sui piedi di Zielinski, che ha successivamente scheggiato il palo. Da un suo contrasto aereo contro DeVrij e Skriniar, il pallone è schizzato sul destro di Insigneche ha rischiato un gol da album Panini. Sempre Osimhen, portandosi palla sulla destra, ha tirato di poco a lato. L'occasione più pericolosa di tutta la partita è stata la sua: il diagonale destro su cui solo la bravura di Handanovic è stata in grado di salvare l'Inter. La vera rinuncia alla vittoria, per il Napoli, è stata la sua sostituzione all'84esimo.
Spalletti lo ha giudicato con la prospettiva e il rigore dell'eccellenza:
"Qualche volta si scollega un po' dalla squadra perché va a fare l'uno contro uno da solo senza vedere che gli altri non lo hanno seguito. Anche i tagli in bandierina deve capire di farli al momento giusto. Ma sta imparando tutto, è un attaccante micidiale, ne ha tutte le caratteristiche: è forte di testa, fisicamente, è velocissimo, ha la bastonata. Deve imparare a fare la scelta giusta ma con l'esperienza lo farà".
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