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Raspadori è un ibrido comprimario: gioca ovunque tranne che nel suo ruolo

Raspadori
L'attaccante azzurro in questa stagione viene impiegato in diverse zone di campo ma come analizza l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport nessuna corrisponde alla sua preferita
Sara Ghezzi

Il Napoli lo scorso anno ha fatto un investimento importante per un gioiello del calcio italiano, Giacomo Raspadori. Un giocatore su cui c'era l'attenzione di diverse big, ma arrivato all'ombra del Vesuvio dopo un'estenuante trattativa con il Sassuolo. Jack pur partendo spesso dalla panchina ha messo lo zampino nello scudetto vinto con Spalletti. Quest'anno Garcia sembra puntarci facendolo partire spesso dall'inizio. Ma come analizza l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, ad oggi non è ancora chiaro il ruolo ideale del ragazzo. A seguire un estratto dell'articolo.

Raspadori è un ibrido comprimario: gioca ovunque tranne che nel suo ruolo

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"Il tecnico francese quindi ha sperimentato Raspadori in diverse versioni e per quanto abbia ottenuto risposte complessivamente positive, queste non sono servite a cambiare lo status del giocatore. Resta un ibrido comprimario Un innesto duttile da impiegare in base alle necessità dell’incontro: ha disputato tutte le nove partite giocate dal Napoli, per un totale di 374’, partendo titolare soltanto in tre occasioni e sempre in campionato. Nelle prime due giornate, contro Frosinone e Sassuolo, ha sostituito l’infortunato Kvaratskhelia, prendendone il posto a fascia sinistra; due settimane fa a Bologna, invece, ha agito largo a destra al posto di Politano.


Dalla panchina Diventa molto più interessante l’evoluzione dei suoi compiti quando subentra. Contro la Lazio ha rilevato il georgiano, che non era ancora in condizioni ottimali, e lo stesso è accaduto sia nella trasferta di Braga sia in quella di Lecce. A Genova invece, dove ha siglato il suo unico gol stagionale, è servito all’allenatore per cambiare l’assetto della squadra, passando ad un 4-2-3-1 molto più delineato in cui è stato a tutti gli effetti una seconda punta. In quell’occasione, Garcia aveva sacrificato Anguissa e la staffetta sembrava richiamare una situazione provata in più occasioni durante la preparazione estiva: Raspadori da mezzala, nell’interpretazione più offensiva possibile, anche maggiore rispetto a Zielinski. L’avvicendamento col polacco è avvenuto nell’ultimo impegno, contro il Real Madrid, con il punteggio sul 2-2. Una mossa che è funzionata anche come messaggio per la squadra, affinché cercasse la rete della vittoria

. Meno utile l’analisi dei pochi minuti giocati contro l’Udinese, dove ha fatto tandem con Simeone con i tre punti ormai già certi. Alla vigilia della sfida con la Fiorentina resta sempre in ballottaggio, più a destra che a sinistra, dove però è apparso leggermente in difficoltà. Non è l’esterno che gioca a piede invertito, in verità non è nemmeno un esterno. E per il momento è chiaro soltanto tutto ciò che non è".

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