Dalla panchina Diventa molto più interessante l’evoluzione dei suoi compiti quando subentra. Contro la Lazio ha rilevato il georgiano, che non era ancora in condizioni ottimali, e lo stesso è accaduto sia nella trasferta di Braga sia in quella di Lecce. A Genova invece, dove ha siglato il suo unico gol stagionale, è servito all’allenatore per cambiare l’assetto della squadra, passando ad un 4-2-3-1 molto più delineato in cui è stato a tutti gli effetti una seconda punta. In quell’occasione, Garcia aveva sacrificato Anguissa e la staffetta sembrava richiamare una situazione provata in più occasioni durante la preparazione estiva: Raspadori da mezzala, nell’interpretazione più offensiva possibile, anche maggiore rispetto a Zielinski. L’avvicendamento col polacco è avvenuto nell’ultimo impegno, contro il Real Madrid, con il punteggio sul 2-2. Una mossa che è funzionata anche come messaggio per la squadra, affinché cercasse la rete della vittoria
. Meno utile l’analisi dei pochi minuti giocati contro l’Udinese, dove ha fatto tandem con Simeone con i tre punti ormai già certi. Alla vigilia della sfida con la Fiorentina resta sempre in ballottaggio, più a destra che a sinistra, dove però è apparso leggermente in difficoltà. Non è l’esterno che gioca a piede invertito, in verità non è nemmeno un esterno. E per il momento è chiaro soltanto tutto ciò che non è".
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA