I colleghi di Tuttomercatoweb.com hanno dedicato un ampio focus alla situazione legata al futuro di Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli che, dopo esser stato vicinissimo all'addio nell'ultima sessione di mercato invernale, avrebbe deciso di voler guadagnarsi la fiducia di mister Antonio Conte per ricoprire un ruolo sempre meno marginale nello scacchiere azzurro. Di seguito, dunque, quanto riportato.


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Raspadori, dal possibile addio alla voglia di riscatto: l’81 ha un bivio dinanzi a sé
Raspadori, l'ex Sassuolo voleva salutare Napoli! Il motivo
—"Giacomo Raspadori avrebbe voluto salutare il Napoli a gennaio. Ha chiesto la cessione perché, negli equilibri di Antonio Conte, non era il dodicesimo uomo. Ma nemmeno il tredicesimo o il quattordicesimo, considerato che Neres veniva prima di lui sulla linea dei trequartisti, Simeone per gli attaccanti. Raspadori era praticamente equiparato a Ngonge, anche lui quasi mai utilizzato dal tecnico. Basti pensare al minutaggio che finora ha avuto in campionato: 13 presenze e 310 minuti, di fatto tre partite e mezzo".
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—"Non un minutaggio per chi vuole essere convocato in Nazionale. Soprattutto se sei inseguito anche da altri club come la Roma - in un ipotetico scambio con Pellegrini, non andato in porto - ma anche la Juventus, alla ricerca di una punta atipica e che avrebbe affondato per Raspadori se Danilo fosse finito in azzurro. Niente Milan, intenzionato a puntare su un altro tipo di giocatore (Santi Gimenez, sì, ma anche Joao Felix) oppure Atalanta che ha deciso di non inserire un'altra punta in organico, con sommo dispiacere del tecnico Gasperini".
Raspadori, con l'addio di Kvara si è aperto un bivio: le ultime
—"Ora però c'è un problema. Perché dopo l'addio di Kvaratskhelia, Raspadori si trova davanti a un bivio. O diventare il dodicesimo uomo, prendendo il posto di Okafor e Simeone in tutte le rotazioni, oppure aspettare solamente il mercato di giugno, in attesa di un'altra chance. Quella che non ha avuto a gennaio, nonostante avesse chiesto la cessione".
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